L'INTERVISTA/ RANALLI CONTINUERA' A LAVORARE IN TEAM PER ECO.TE.DI: «ECCO PERCHE' MI HANNO RIMOSSO DA AMMINISTRATORE»
E' un ex Amministratore Delegato sereno quello che è stato revocato oggi dal curatore del Tribunale di Venezia via Skype durante l'assemblea in Teramo Ambiente. «Se la politica non mi vuole ...vuol dire che bisogna andare». Era tutto previsto quello che è accaduto oggi, dice l'ex Ad anche perchè c'era già un'assemblea fissata al 16 gennaio poi rinviata per il maltempo con all'ordine del giorno la mia revoca, dunque nessun stupore da parte dell'avvocato più temuto della Teramo Ambiente proprio per il suo carattere determinato e autoritario ed in perfetta coerenza con questi oltre tre anni di guida dell'azienda più importante della città.
«Io potrei fargli causa per danni - dice Ranalli - ma non credo che lo faro'....se mi pagheranno tutti gli emolumenti che mi spettano fino ad aprile e all'approvazione del bilancio non lo farò, in caso contrario aprirò un fronte abbastanza interessante». Poi spiega ancora: « Oggi sulla stampa qualcuno ha scritto che io creo problemi, bisogna stare attenti a parlare perchè posso fare causa per danno di immagine...sono sempre e in primis un avvocato».
Ranalli rimarrà a Teramo e a chi pensava che da oggi non si sarebbe più visto in giro, si sbagliava parecchio perche: «C'è da fare il passaggio di consegne martedi 7 febbraio al nuovo amministratore che oggi non hanno ancora nominato... e poi, siccome rimarro' in Eco.Te.Di sempre come AD dovro' avere anche una stanza nella sede della Te.Am, in via Delfico».
Ranalli, lo dicevamo si aspettava oggi la revoca: «Nessun stupore - dice - mi sono invece stupìto che non c'era il nuovo amministratore ed oggi si è visto anche un cda solo con Bozzelli e la Di Russo in piena contrapposizione con quanto dice lo statuto...ma qui a Teramo quasi sempre è tutto possibile».
Ranalli arriva in Te.Am nel settembre 2012 e fino al dicembre 2013 ricopre il ruolo di consigliere con Paolo Troiano Amministratore Delegato in un cda a cinque membri.
Viene nominato Ad nel dicembre 2013 con mandato di tre anni e sarebbe andato via a giugno 2017 terminado il suo incarico naturale.
Ma perchè Ranalli è stato rimosso? «Per il rischio del decreto ingiuntivo per 304 mila euro delle fatture 2014-2015 e per i 344 mila euro richiesti per le fatture del verde pubblico al Comune di Teramo. Spero che ora possano essere pagate con l'arrivo del nuovo Amministratore Delegato e se non saranno saldate potrò pensare che mi hanno mandato via per non pagare il debito che Te.Am vanta con il Comune ma anche con il Mo.Te». Tra i motivi che Basaglia ha contestato in diretta Skype il ricorso al Tar contro il bando di gara del Comune che si discuterà il 22 febbraio e presentato prima da Rieco e Diodoro.
Che Te.Am lascia Ranalli?
«Lascio una Te.Am attiva, ho mantenuto un bilancio con il segno più per 30 mila euro nonostante abbiamo perso tre milioni di euro in vari appalti in questi anni, siamo riusciti a ricollocare più o meno tutti i dipendenti, acquisito certificazioni di sicurezza molto importanti per un'azienda come Te.Am e questo è stato possibile anche grazie alle contestate consulenze. Te.Am è una società che non ha tanta liquidità per colpa dei principali debitori che sono: Mo.Te e Comune di Teramo. Il 22 febbraio ci sarà l'udienza al Tar contro il bando di gara. Senza dimenticare poi quel milione e trecento mila euro di crediti inesigibili che serviranno a pagare i fornitori come i cittadini, le imprese, gli elettori di quel Sindaco che oggi dice che io innesco conflitti perchè gli faccio causa».