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scuole-chiuseNasce il Comitato Centro Italia, Abruzzo, Marche, Molise, Lazio e Umbria. Il neo nato comitato ha interessato il Garante per l'Infanzia, Save the Children Italia Onlus ed il parlamento europeo con una lettera con la quale viene denunciata la grave situazione delle scuole che si è venuta a creare per mancata prevenzione.   LA LETTERA Oggetto: Diritto alla Salute e diritto allo Studio lesi nelle zone terremotate del Centro Italia Quello che sta avvenendo in centro Italia è qualcosa di poco noto e difficile da raccontare. Quello che succede in Italia è una inesorabile storia di mancata prevenzione, poca lungimiranza e completa assenza di tutela dei minori e dei fanciulli. Sì, l'Italia dell'Appennino, fragile lo è sempre stata. E dopo ogni evento tellurico importante e dopo tante morti, si è ricostruito. Si sono emanate leggi terremoto. Si sono fatte ordinanze. Ogni singola volta, lo sguardo delle istituzioni, algido e distante si rivolgeva alla tutela e alla salvaguardia di chi non ha voce, di chi non ha altro che bisogno di una vita serena: i giovani, i fanciulli i bimbi. Infatti, tutte queste leggi e la macchina lenta della burocrazia raccontavano, indicavano e soprattutto ordinavano che il primo sguardo, i primi interventi e la più attenta analisi, andasse posta agli istituti sensibili quali le scuole. Sì, dentro le scuole in Italia sono morti troppi nostri pezzi di futuro. Dentro le scuole non sicure, non a norma, nonostante insistenti in territori valutati sismici, sono morti bambini, ragazzi e studenti. Ora qui, in centro Italia siamo al paradosso, siamo arrivati al completo ottundimento della macchina burocratica e politica. I bambini devono andare a scuola, è un loro diritto e un loro dovere. Ma sono costretti ad andare a scuola in strutture non sicure, non valutate nella vulnerabilità sismica e completamente abbandonati al rimpallo di responsabilità e alla scusa, che mai può essere più importante dell'incolumità di giovani vite, della mancanza di soldi per intervenire. A scrivere questo appello accorato e deciso, siamo noi genitori, lasciati inascoltati a struggerci le prime cinque ore del mattino, con la speranza che la terra non tremi, a continuare a pregare affinché i terremoti se devono continuare a tartassarci, lo facciano nelle domeniche o di notte. Non vogliamo delegare la vita dei nostri figli al pressapochismo. Non vogliamo sentirci dire "state sicuri", senza nessun dato ad avvalorare queste continue esortazioni. Sì, perché i nostri figli di notte sognano la terra che trema e spesso svegliati dagli incubi, ci chiedono di rimanere a casa. I nostri figli, passano la loro vita scolastica, in plessi non sicuri e difficilmente evacuabili. Tutto questo, come non inserirlo nel contesto di sottrazione di diritti sacrosanti e intoccabili dell'infanzia e fanciullezza? Allora, siccome nessuno ci risponde e il nostro obbligo rimane quello di portare i figli in edifici pericolosissimi, vorremmo che qualcuno che abbia a cuore il futuro di questa terra dilaniata, rivolgesse un ordine perentorio a chi si sottrae da troppo tempo alle proprie responsabilità. Siamo stanchi di piangere davanti alle macerie. Siamo stanchi di sentir gestire le emergenze. I nostri figli hanno il diritto alla prevenzione. Niente di difficile o di utopico. È il 2017. Abbiamo tutti gli strumenti affinché questo accada. La tutela dei nostri figli, del loro diritto allo studio e alla salute va ribadito oggi stravolgendo il concetto di recupero o di adeguamento, sì, i ragazzi in zone sismiche devono stare in strutture antisismiche davvero (le costruzioni giapponesi ne sono la prova) e la tutela deve essere ribadita nel controllo totale della messa in atto della costruzioni di questi nuovi e innovativi edifici, il controllo nelle gare d'appalto, nell'uso dei materiali, nella previa microzonazione per la scelta del terreno in cui insistere. I nostri fanciulli, i nostri ragazzi, i nostri bambini vanno tutelati utilizzando la meritocrazia, l'eccellenza e l'amore. COMITATO SCUOLE SICURE CENTRO ITALIA