A NERETO IL SINDACO FA COME VUOLE CON LE CONVOCAZIONI DEL CONSIGLIO COMUNALE, CINQUE CONSILIERI SCRIVONO AL PREFETTO
Con documento prot. n. 9218 del 21/12/16 n. 5 consiglieri comunali inoltravano al Sig. Sindaco richiesta di convocazione del Consiglio Comunale, ai sensi dell’art. 39, comma 2 del D.lgs. 267/2000 e dell’art. 17 del Regolamento per il funzionamento del Consiglio Comunale; sul seguente ordine del giorno: “ANALISI ITER PROCEDIMENTALE DELLA DELIBERA DI GIUNTA N. 52 DEL 30 APRILE 2016, CONCERNENTE APPROVAZIONE SCHEMA DI BILANCIO DI PREVISIONE 2016”;
Con nota prot. n. 112 del 05/01/17 il Sindaco in risposta alla suddetta richiesta opponeva il diniego alla stessa;
Con successivo documento prot. n. 130 del 07/01/17 gli stessi n. 5 consiglieri comunali reiteravano la sopraindicata richiesta di convocazione del Consiglio Comunale e contestualmente diffidavano il Sig. Sindaco di Nereto nonché Presidente del Consiglio Comunale;
Con nota prot. n. 187 del 09/01/17 il Sindaco in risposta alla suddetta diffida, confermava quanto sostenuto con la precedente nota prot. n. 112 del 05/01/17, specificando che non si riscontrava la materia posta dai n. 5 consiglieri comunali all’ordine del giorno del richiesto Consiglio;
Con PEC del 12/01/17 i n. 5 consiglieri comunali davano informativa dovuta a S.E. il Prefetto di Teramo di quanto accaduto chiedendo formalmente l’intervento sostitutivo del Prefetto in applicazione dell’art. 39 comma 5 del TUEL;
Nel prendere atto delle decisioni del Sig. Sindaco di Nereto e dell’ omissione per mancata convocazione del Consiglio Comunale ai sensi dell’art. 39 comma 2 del D.lgs 267/2000. L’art. 39 del D.lgs 18/08/2000 n°267 prevede che un quinto dei consiglieri comunali può richiedere al Presidente del Consiglio Comunale, in questo caso al Sindaco, la convocazione del consiglio che deve essere riunito obbligatoriamente in un termine non superiore ai venti giorni, inserendo all’ordine del giorno le questioni richieste;
Prendiamo altresì atto della convocazione di questo Consiglio Comunale (precedentemente convocato sabato scorso 11/02/17 e poi rinviato ad altra data per convocazione fuori tempo e per mancanza, come al solito, di atti fondamentali non allegati alle proposte di deliberazione), un Consiglio con ben 13 punti all’ordine del giorno e una convocazione della conferenza dei capigruppo per la trattazione dei 13 punti, convocazione disposta dal Sindaco in alternativa al legittimo utilizzo delle Commissioni Consiliari preposte che sarebbero dovute essere convocate dai Presidenti delle stesse; purtroppo le Commissioni non sono mai state “rimodulate” alle nuove esigenze politiche e i consiglieri “decaduti” per dimissioni non sono stati sostituiti, rinominati dal Consiglio e, quale coronamento dell’edificio: il Presidente della Commissione Bilancio nel frattempo è stato nominato Assessore rimanendo al tempo stesso Presidente incompatibile, quindi, illegittimo della Commissione;
Prendiamo atto che tra i 13 punti non vi è il punto richiesto legalmente da n. 5 consiglieri comunali;
Prendiamo atto che alla maggioranza da fastidio qualunque forma di confronto e di critica e quanto al Consiglio riconvocato per questa mattina all’orario inusuale di pranzo, è evidente che siamo tutti a disposizione delle esigenze dei singoli componenti di questa ormai risicata maggioranza, per cui pensiamo che tale deplorevole situazione debba essere resa nota a tutti i cittadini;
Per le motivazioni esposte il nostro gruppo non parteciperà ai lavori di questo Consiglio e contestualmente provvederà nel richiedere al Prefetto di Teramo un incontro urgente al fine di chiarire alcuni aspetti legati al rifiuto della convocazione del Consiglio Comunale, incontro ormai necessario anche per esprimere tutta la nostra delusione e amarezza, per la gestione della cosa pubblica durante questo accidentato mandato amministrativo, ove è in atto una sistematica mancanza di coerenza logica e giuridica degli atti amministrativi che si ripercuote inevitabilmente sulla comunità, noi abbiamo denunciato già da tempo lo strano rapporto tra forma e sostanza delle regole e, dove non ci viene consentito di svolgere il nostro mandato elettorale di consiglieri comunali di minoranza, in quanto non ci viene addirittura permesso l’accesso a determinati atti, né vengono pubblicati all’albo pretorio comunale alcuni specificati documenti, a discapito del rispetto della legge, della trasparenza e del buon funzionamento della cosa pubblica.
Saremo costretti altrimenti a presentare con grave dispiacere, le dimissioni dalla carica di consiglieri comunali divenuta ormai inutile e sicuramente poco dignitosa per coloro che in questi quasi tre anni hanno continuato dai banchi dell’opposizione, a manifestare con grande serietà e senso di responsabilità l’attaccamento al proprio paese volendo contribuire in maniera positiva alla sua crescita equilibrata e positiva.
Nereto, lì 18/02/17
Daniele Laurenzi
Graziana Frezza
Giuseppe Fagotti