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cartellaC’era una volta (e per fortuna c’è ancora) un bambino bellissimo e dolce (come pensano tutti i genitori dei propri figli) che il Fato volle far nascere a Teramo. Nella città Interamnia il papà e la mamma, per una strana convergenza del destino, si erano incontrati e qui avevano deciso di stabilirsi. L’amore allora fu più forte della inestirpabile nostalgia per la Capitale (quanto al papà) e del quieto scintillio dell’Adriatico (quanto alla mamma). Sogni e speranze dei genitori presto divennero sostanza nei passi del bambino che si affacciava al percorso scolastico nella sua città natale. La Scuola, palestra di vita e di conoscenza, luogo dove forgiare le menti con lo sguardo rivolto al futuro. Ma la realtà a Teramo, ahimè, è molto diversa. La scuola materna tanto amata dal bambino fu quella di via De Albentiis. Risate, giochi, amici e la vita che avanza … peccato che la scuola è pericolante ed il bambino viene sfrattato con tutti gli amichetti. Per quasi un anno la destinazione che i saggi amministratori pubblici individuano è l’Istituto Regina Elena. Magnifici sono i racconti del bambino che narra di ragni e scarafaggi raccolti in giardino dai mattoni e calcinacci. Dura poco … perché questo luogo è ancora più malsano della pericolante scuola di Via De Albentiis. E così il bambino insieme ai prodi amichetti viene ospitato per il resto del tempo presso la scuola materna di Via del Baluardo, come ospiti sgraditi e precari. Ma tant’è. Finalmente si accede alla scuola vera: le elementari. Evviva ! Ora sarà diverso. Viene scelto il circolo didattico Noè Lucidi/Zippilli … la scuola Noè Lucidi, vanto dell’aristocrazia teramana, luogo di somma cultura, edificio reputato una sorta di monumento alla sapienza. Ma ben presto il percorso si rivela tortuoso. Nel 2009 a L’Aquila c’è il terremoto e si scopre che la Noè Lucidi è alquanto insicura. Infiniti lavori presto vengono avviati nella sventurata scuola. Una sorta di fabbrica di San Pietro della scuola pubblica pretuziana. Per quasi tutto il quinquennio nella scuola vi è un cantiere, ora di qua, ora di là, ora di su, ora di giù … tiranti, infiltrazioni, solai, soffitti, ingegneri, architetti … e poi riunioni, incontri con il sindaco e con i tecnici, rassicurazioni, prese per i fondelli … 5 lunghissimi anni per uscire dal tunnel. Ma in fondo, non esageriamo, cosa vuoi che sia … siamo stati solo un po’ sfortunati … avviamoci alla scuola media che il peggio è passato. Scuola Mario Zippilli, stesso circolo, tante peripezie. La città patisce terremoti, tormente di neve, carenze elettriche, desertificazione (demografica ... quella culturale mi pare avvenuta già da un pezzo). Chissà che non sia colpa di quel portasfiga di Nostradamus ! Il bambino sembra quasi esultare ora che sta concludendo le medie e lo aspetta il liceo. Solo il fratello minore è stato sfrattato dalla scuola ed ora studia al Parco della Scienza (che sia di buon auspicio..). Il nostro protagonista, invece, sembra salvo … forse. Ma quando tutto sembra ormai in discesa, ecco il colpo di teatro … di punto in bianco alla scuola media Mario Zippilli, senza avvisi, senza riunioni, si decide che a scuola si va di pomeriggio, per ospitare proprio i poveri bimbi della famigerata Noè Lucidi e chissenefrega delle attività pomeridiane, dei genitori che faranno salti mortali, e di tutto il resto. Certo, è solo per pochi giorni. E’ provvisorio. Non importa tanto capire cosa sia giusto e cosa sia sbagliato. Questa è solo la storia di un bambino (ormai un ragazzo) che in dieci anni di scuola teramana le ha viste tutte e che sta maturando spontaneamente tra i suoi sogni una certezza: appena possibile andar via da Teramo.

Lettera Firmata