
La provincia di Teramo morirà se non si riscirà a far tornare il Governo indietro sul decreto terremoto che ha escluso il territorio da una serie di importanti e fondamentali agevolazioni fiscali indispensabili per poter continuare a chiamare la città di Teramo ancora capoluogo di provincia. E' quanto ribadito stasera nella due ore di riunione che il Sindaco
Maurizio Brucchi ha organizzato con il mondo economico all'Università di Teramo. L'allarme è massimo e fondamentale sarà la buona riuscita della manifestazione fissata per il 2 marzo prossimo a Roma non lontano da Montecitorio, in una piazza vicina visto che oggi il Sindaco ha appreso dalla Questura capitolina che davanti a Palazzo Chigi non possono stare oltre 500 persone. Il primo cittadino è convinto di portare alla manifestazione, che non è una marcia su Roma, almeno tremila persone.
Oggi Brucchi ha incontrato il commissario Errani che sta per emanare l'ordinanza per l'emergenza maltempo: «vedremo che conterrà», ha detto il Sindaco, il quale si dice preoccupato anche per la
diga di Campotosto visto che ha appreso che è testata per reggere una magnitudo di 6,4: «Ho chiesto - ha detto - di saperne di più».
Questione scuole. Il Sindaco ha fatto il punto sui tre poli specificando che non è intenzione del Comune trasferire a Piano D'Accio tutte le scuole della città ma come ha sempre detto, ci sarà un polo alla D'Alessandro che per ora non ha tutti i finanziamenti necessari per la sua costruzione ed uno che comprenderà la vecchia scuola San Giuseppe e l'area del vecchio stadio. «Per avere le scuole sicure - ha ribadito - dobbiamo adeguarli e questo è il nostro obiettivo dei prossimi anni». Drammatica la rivelazione del Sindaco quando ha detto ai presenti che ci sono persone che hanno un rapporto aperto con l'Ente che non vogliono più venire a lavorare a Teramo perchè hanno paura del terremoto.
Tante, tantissime le proposte arrivate dal mondo produttivo, dai commercianti per non far morire la città di Teramo che ora ha bisogno di nuovo ossigeno più che mai. La Confesercenti tramite
Antonio Topitti ha consegnato un documento per il rilancio delle attività produttive con una serie di agevolazioni e di esenzioni fondamentali per tutti i comuni e per il reinserimento di alcuni enti nel cratere come: Isola, Colledara, Fano Adriano, Pietracamela, Castel Castagna, Penna Sant'Andrea, Basciano.
Il Presidente della Camera di Commercio
Gloriano Lanciotti ha ripercorso i punti fondamentali del corposo documento di 12 cartelle accusando i parlamentari teramani di non averci ben rappresentati. In replica a Lanciotti è intervenuto il Sindaco di Penna Sant'Andrea,
Severino Serrani che si è scagliato contro il presidente della Camera della Commercio sul decreto 862 che non ricomprende il suo comune (
ASCOLTA SERRANI).
Anche il vice presidente del consiglio regionale
Paolo Gatti ha fatto una riflessione sui poli scolastici ed in particolare ha proposto un allargamento alla San Giuseppe su quello del centro storico che abbraccerà, come si sa, anche il vecchio stadio (
ASCOLTA GATTI).
Nella nostra provincia si rischia di non trovare più lavoro, ha ricordato il segretario provinciale della Cgil
Giovanni Timoteo se non si interverrà subito.
Giandonato Morra leader di Fratelli d'Italia ha invitato all'unione e a ritrovare tutti insieme la strada giusta per il rilancio e per non morire perchè l'unione, si sa, fa sempre la forza.
Antonella Ballone imprenditrice, ha evidenziato i danni arrecati dal terremoto e dal maltempo al sistema produttivo e la necessità di fare subito promozione per rilanciare il territorio.
Il Presidente della Provincia
Renzo Di Sabatino ha parlato della necessità di avere risorse, solo così si potrà aiutare i cittadini ad uscire dall'emergenza: «20 milioni è il costo da pagare alle imprese locali, dieci milioni servono per le somme urgenze. Bisogna andare a Roma per far valere le nostre ragioni e "mettere le mani" sui fondi che ci servono, poi bisogna avviare subito l'ufficio per la ricostruzione». Oggi D'Alfonso ha nominato l'ingegner Marcello D'Alberto direttore dell'ufficio per la ricostruzione. Teramo vale solo il 6% sulla ripartizione dei fondi e per aumentare questa percentuale e contare di più, allora bisogna partire il 2 marzo per manifestare. Da Teramo partiranno almeno 10 pullman alle 8 di mattino del 2 marzo prossimo, da Piano D'Accio, gli altri comuni si sono impegnati almeno a riempire un mezzo. Per prenotarsi si deve chiamare il numero 0861 324235. E' tutto gratuito.