Futuro In, in riferimento ai gravi eventi calamitosi che hanno interessato la città e la provincia di Teramo nei mesi scorsi, ribadisce con forza le sue posizioni.
La situazione di emergenza venutasi a creare a seguito della concomitanza di eventi sismici e fortissime precipitazioni nevose ha fortemente danneggiato moralmente e materialmente la nostra città, il patrimonio pubblico ed il settore privato e commerciale.
Oltre ai danni diretti alle strutture, non vanno taciuti quelli indiretti, come lo spopolamento della città capoluogo, dovuto anche a fattori psicologici che hanno portato molti teramani ad abbandonare la propria città per recarsi sulla costa.
Futuro In ribadisce che, trattandosi di una emergenza assolutamente straordinaria, occorrono interventi di carattere eccezionale, e i provvedimenti finora adottati dal Governo centrale vanno necessariamente riempiti di contenuti concreti e solide basi finanziarie.
L’area del Cratere va allargata inserendo i comuni del teramano e non solo che sono rimasti inspiegabilmente fuori dall'impianto normativo.
Inoltre, la città di Teramo deve essere assimilata ai piccoli Comuni del cratere e sganciata dalle disposizioni inerenti i grandi centri, avendo vissuto quella che lo stesso Governo ha definito "la tempesta perfetta".
Sarebbe opportuno che lo Stato prendesse buon esempio da quanto già avvenuto in precedenza con L’Aquila, anche con il riconoscimento di un bonus per le abitazioni lesionate ma classificate agibili, da utilizzare per la manutenzione post sisma.
Futuro In chiede ai teramani di avere fiducia nelle proprie Istituzioni e di non abbandonare la città. Per parte nostra porteremo avanti, tra le altre, la proposta di un grande polo scolastico nell’area dell’ex stadio comunale e della scuola San Giuseppe, che possa offrire posto a 1.000 studenti e possa portare nuova linfa vitale a Teramo contribuendo ad evitare la desertificazione del centro del capoluogo.
Futuro In chiede con forza la salvaguardia dei diritti dei cittadini di Teramo e dell’intera provincia ed auspica una partecipazione massiccia di Istituzioni e cittadini alla manifestazione che si terrà a Roma il 2 marzo.
47 sindaci, il Presidente della Provincia e il Consiglio Provinciale hanno ad oggi già dato la loro adesione, ma molte forze politiche e sociali appaiono troppo distaccate, timide, e con voce troppo flebile.
La partecipazione di tutti alla manifestazione del 2 marzo, al di là di ogni appartenenza, è l’unica possibilità per fare in modo che il grido di aiuto dei teramani non resti inascoltato.
Francesca Di Egidio e Valerio Pelusi (coordinatori comunali Futuro In Teramo)