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Arriva un contributo di un milione di euro per il 2017 per le aziende agricole danneggiate dalle eccezionali nevicate di gennaio a valere sulla riduzione degli interessi maturati nello stesso anno in conseguenza alla proroga delle rate delle operazioni di credito agrario. Lo prevede un emendamento della commissione al decreto legge Terremoto il cui esame è in corso nell'Aula della Camera di cui appare scontata l'approvazione. Pero' per l’allargamento del cratere sismico ad altri comuni (teramani e non solo) non sembrano esserci speranze, ma aumenta la soglia dei rimborsi per i danni indiretti causati dal sisma. La Camera dei deputati, nel tardo pomeriggio di ieri, ha approvato l'emendamento al decreto sull'emergenza che abbassa il limite minimo risarcibile dal 40 al 30%. Arrivano fondi per effettuare la cartografia geologica e geotematica delle aree del cratere sismico ed il monitoraggio della sequenza sismica: lo prevede un emendamento di maggioranza al dl terremoto su cui relatore e governo rendono parere favorevole. L'emendamento destina a queste attività un milione di euro per il 2017, tre milioni per il 2018 e quattro per il 2019. Dal governo, nel corso del dibattito, è arrivato il via libera anche a un altro emendamento, firmato dai deputati Paolo Tancredi (Area popolare-Ncd), Giulio Cesare Sottanelli (Scelta civica) e Tommaso Ginoble (Pd), che non ha attinenza diretta con l'emergenza terremoto ma contribuirà al rilancio della città. Arriveranno, infatti, tre milioni di euro per la trasformazione dell'ex rettorato di via Crucioli in Casa dello studente. L'intervento nei giorni scorsi è stato al centro di un accordo di programma sottoscritto da università e Comune per il cambio di destinazione d'uso dell'immobile e con il finanziamento statale potrà essere avviato a realizzazione, i dettagli del progetto sarà oggetto di un incontro che si svolgerà domani mattina alle 10 nella sala lettura della Biblioteca Delfico. Il confronto in aula sugli emendamenti al decreto per l'emergenza è proseguito fino a tarda sera in vista del voto finale previsto per oggi pomeriggio. "Le notizie giunte da Bruxelles sul finanziamento per la ricostruzione post terremoto purtroppo confermano i timori già espressi dal M5s, che chiedeva di non imporre paletti alla destinazione dei fondi si legge in una nota. Invece, così è stato: la commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo ieri ha dato il via libera al finanziamento del 100% per la ricostruzione ma, quei fondi, non potranno superare il 5% dell'allocazione totale del Fondo europeo di sviluppo regionale". Così i deputati e senatori del Movimento 5 Stelle. "Per l'Italia questo significa che il tetto di spesa massima sarà soltanto di 1 miliardo e 32 milioni per la programmazione 2014- 2020. I nostri colleghi a Bruxelles avevano chiesto di non imporre un limite, ma di rimandare la decisione ai singoli Paesi. In questo modo, ciascuno stato avrebbe potuto scegliere la quota da destinare rispetto alle proprie specifiche necessità La proposta M5s è stata respinta anche da Popolari e Socialisti, i gruppi di cui fanno parte tra gli altri Pd, Forza Italia e Ncd. Riteniamo necessario un chiarimento e una presa di posizione da parte di quei partiti, sia nell'Europarlamento sia a Roma, dove è in discussione il decreto terremoto. Ci troviamo di fronte alla solita incoerenza di questi partiti che qui in Italia si dichiarano totalmente al servizio dei terremotati e poi in Europa calano le braghe", concludono. "Lo avevamo denunciato e così è stato: a causa dell'opposizione di popolari e socialisti, in sostanza i gruppi di Pd, Ncd e Forza Italia, la proposta di destinare alle zone terremotate d'Italia i fondi europei al 100%, ossia senza il cofinanziamento di Stato e regioni, è stata annacquata". E' quanto afferma la capo delegazione del Movimento 5 Stelle al Parlamento europeo, Rosa D'Amato. Ieri la commissione Sviluppo regionale del Parlamento europeo ha dato il via libera al finanziamento del 100% della ricostruzione post-catastrofe naturale tramite fondi strutturali, ma solo entro certi limiti di spesa. "Questi fondi - ricorda D'Amato - non potranno superare il 5% dell'allocazione totale del Fesr. Per l'Italia - sostiene -, questo significherebbe un importo 'mobilizzabile' di 1 miliardo e 32 milioni. Così facendo, si limita fortemente l'utilizzo di queste risorse per la ricostruzione". "La delegazione del Movimento 5 stelle era pronta ad approvare la proposta originale della Commissione - prosegue l'eurodeputata -, che non prevedeva alcun tetto e che avrebbe permesso una maggiore mobilitazione di fondi ove necessario, ma la maggioranza degli altri gruppi si è opposta".