
«Alle ore 12,30 di oggi, sabato 25 marzo 2017, mi è stato notificato da parte della Procura regionale della Corte dei conti dell’Aquila un atto con il quale mi si chiede di presentare presso quell’Ufficio le mie deduzioni in ordine a 39 incarichi di missione fuori sede che ho autorizzato ad alcuni collaboratori del Museo universitario, in parte dipendenti della “Cooperativa Leonardo”, per lo svolgimento di attività strettamente inerenti il Museo stesso, per un ammontare complessivo di 12.134,41 euro». Lo scrive in una nota il Professor Luigi Capasso che prosegue:
«Detto “invito a dedurre” da parte della Corte dei conti è la conseguenza dell’intensa, lunga e meticolosa verifica dell’attività amministrativa da me svolta nel corso degli ultimi 22 anni quale Direttore del Museo universitario, verifica messa in atto dalla Direzione Generale della nostra Università a partire dal settembre del 2015.
Come può rilevarsi dall'invito a dedurre (che intendo rendere pubblico, salva la doverosa omissione dei nomi dei beneficiari dei rimborsi), la Procura contabile non mi contesta di aver indebitamente percepito rimborsi spese, ma di averli autorizzati a collaboratori a vario titolo del Museo. Non mi viene, in altri termini, contestato alcun personale ed illecito profitto, ma soltanto la presunta erronea interpretazione ed applicazione del regolamento sui rimborsi al personale, nè vengono ipotizzati reati.
Nell’accingermi a predisporre le mie deduzioni sulla questione e nella piena disponibilità a risarcire personalmente all’Ateneo tutto quanto eventualmente erroneamente erogato ai collaboratori del Museo universitario, ritengo di dover rendere pubblico l’episodio in questione, in quanto, in questo momento particolarmente travagliato della vita dell’Ateneo, è assolutamente necessaria – nel pieno rispetto della Comunità accademica – la massima trasparenza dell’operato di chi si propone quale prossimo Rettore».