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È durata meno del previsto la furibonda indignazione del Movimento Cinque Stelle Abruzzo per la chiusura del Punto Nascita dell’Ospedale di Atri (TE), manifestata a più riprese dall’estate del 2015 con lettere, manifestazioni di piazza, risoluzioni, interpellanze e persino attacchi personali ad esponenti della maggioranza. Stamani, infatti, è giunta alla V Commissione del Consiglio Regionale Abruzzese, responsabile per la Sanità, una Risoluzione a firma del Consigliere Regionale cinque stelle Riccardo Mercante, già protagonista di roboanti dichiarazioni stampa sul “San Liberatore” alla fine del 2015, che chiedeva “con tutta l’urgenza del caso” di modificare la rete ospedaliera teramana prevedendo un ospedale di II Livello nel capoluogo e un ospedale di I Livello a Giulianova, tagliando fuori così non solo il presidio di Atri, ma anche quello di Sant’Omero, struttura a norma e strategica per la riduzione della mobilità passiva verso le Marche. La proposta pentastellata è stata accolta con comprensibile costernazione dai Consiglieri presenti, e soprattutto da quelli della Provincia di Teramo, tanto che il Consigliere Mercante, vista la mala parata, ha tentato di correre goffamente ai ripari ritirando la risoluzione e facendo preparare in tutta fretta un secondo testo, presentato nel corso della mattinata, anche sulla base di proposte di emendamento presentate dal collega Paolo Gatti, di Forza Italia. In questa nuova versione, Mercante aggiungeva in narrativa con grammatica zoppicante l’auspicio che si aprisse “una seria riflessione sul ruolo del nosocomio di Atri, di cui si ribadisce l’estrema rilevanza”, ma non cambiava nella sostanza la sua richiesta, che continuava ad esigere, sempre “con tutta l’urgenza del caso”, la ristrutturazione della rete ospedaliera prevedendo un ospedale di I Livello a Giulianova e uno di II Livello nell’interno, questa volta neanche più a Teramo città, ma più genericamente “nel bacino Teramo-L’Aquila”. Anche in questa seconda versione, la risoluzione Mercante-Gatti è stata bocciata dalla V Commissione. Particolarmente dure le dichiarazioni al termine della seduta dei tre eletti democratici della Provincia di Teramo Mariani, Monticelli e Pepe: «L’incoerenza e l’approssimazione dimostrata in questa occasione dal rappresentante del Movimento Cinque Stelle ha dell’inverosimile. La configurazione della rete ospedaliera è una delle questioni più delicate con cui si può capitare di imbattere un Consigliere Regionale, e la sciatteria con cui viene trattata una materia così importante e così sentita dai cittadini fa cadere le braccia. L’attuale configurazione della rete ospedaliera con un DSA di I Livello nel capoluogo e la salvaguardia dei tre Ospedali di Base ad Atri, Giulianova e Sant’Omero è il risultato di lavoro puntiglioso sui dati tecnici e di lunghe e faticose mediazioni, che il Movimento Cinque Stelle ha provato a cancellare in mattinata con un tratto di penna». «D’altronde non è un caso che ovunque un partito di protesta come quello pentastellato si sia malauguratamente ritrovato a ricoprire responsabilità del governo ne siano derivate esitazioni, scandali, imbarazzanti marce indietro e sconfortanti figure barbine», concludono i tre eletti democratici. «Valutino i cittadini se degli esponenti politici che si producono in estemporanee iniziative del genere, non rendendosi conto nemmeno di quel che presentano e rimangiandosi quanto detto, fatto e urlato in altre occasioni, siano degni della loro fiducia». Il Consigliere Regionale Sandro Mariani (Capogruppo Partito Democratico)      L’Assessore Regionale Dino Pepe Il Consigliere Regionale Luciano Monticelli