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"I punti di captazione all'interno del Gran Sasso non sono a norma". Lo afferma il Forum abruzzese dei movimenti per l'acqua, parlando di "una problematica che è ben nota a tutti gli enti pubblici: l'insicurezza e l'irregolarità dei punti di captazione che riforniscono acqua a centinaia di migliaia di persone". Secondo gli ambientalisti le captazioni sono irregolari perché "non rispettano le previsioni dell'Art.94 del Testo Unico dell'Ambiente sulla presenza di sostanze chimiche pericolose e/o radioattive e, in particolare, gli obblighi relativi alla Zona di Tutela Assoluta, cioè 10 metri attorno al punto di captazione, e alla Zona di Rispetto, ampia 200 metri che devono essere liberi da questi materiali". "Uno dei problemi principali - aggiunge il Forum - è l'elenco delle sostanze che vengono usate all'interno dei Laboratori di Fisica Nucleare, alcune delle quali tossiche o radioattive. Proprio per questo i Laboratori sono classificati ufficialmente come Impianto a rischio di incidente rilevante sulla base della Direttiva comunitaria 'Seveso ter'. "La presenza di 1.040 tonnellate di nafta pesante, 1.292 tonnellate di trimetilbenzene (pseudocumene, un neurotossico), 45 sorgenti radioattive, dal Cesio137 all'Americio 241 (di cui 3 abbastanza rilevanti), seppur utilizzate in appositi contenitori - osserva il Forum, che ha ottenuto un elenco aggiornato grazie ad un accesso agli atti alla Asl - è completamente ed inequivocabilmente incompatibile con la presenza di punti di captazione". Secondo gli ambientalisti è "estremamente grave quanto accaduto in questi anni e la mancanza di trasparenza. Nel recente convegno ad Isola del Gran Sasso (Teramo), presenti praticamente tutti gli enti pubblici coinvolti - sottolineano - abbiamo ripercorso tutta la vicenda senza tema di smentita, unici ad avere contezza di tutti gli atti disponibili. Persiste, infatti, ancora una scarsa circolazione di documentazione tra enti. In ogni caso i presenti hanno ammesso le forti criticità strutturali esistenti. La Regione e i Laboratori hanno annunciato ulteriori lavori". "Non è possibile continuare a rincorrere i casi di contaminazione. La gestione dell'acqua potabile si fa con la prevenzione. Non lo diciamo noi, è un obbligo di legge - proseguono - In ogni caso, a parte i punti di captazione, l'uso di migliaia di tonnellate di sostanze pericolose per gli ambienti acquatici nonchè di sostanze radioattive all'interno di un vero e proprio serbatoio di acqua come il Gran Sasso, che rifornisce sorgenti a decine di chilometri di distanza, a nostro avviso è troppo rischioso in caso di incidente rilevante per gli effetti che si potrebbero avere su vastissime aree. Ben vengano gli esperimenti, ma solo quelli compatibili con la vulnerabilità del sistema", concludono. Non ci sta il Presidente del Ruzzo Forlini a prendere "insulti" anche su facebook per una questione che non sarebbe come viene descritta dalle Iene e quindi, per spiegare la realtà dei fatti, convoca per domani, sabato 1 aprile una conferenza stampa.