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Mercoledì 5, con la convenzione provinciale si chiuderà la fase congressuale PD. Dal 6 Aprile inizierà l’impegno per la  sfida delle Primarie, sfida nuova e aperta. La mozione Orlando in provincia di Teramo ha ottenuto un buon risultato nella prima fase dedicata agli iscritti, riportando il 28% dei voti. Miglior risultato per numero di voti assoluti in regione Abruzzo, secondo in termini di percentuali. Ciò fa ben sperare per il 30 Aprile, quando tutti gli elettori saranno chiamati ad esprimersi sul futuro Segretario nazionale del partito. La corsa alla Segreteria di Orlando nel teramano è sostenuta da tanti iscritti, dalla ReteDem Abruzzo, dal Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino e da Consiglieri provinciali e comunali presenti su tutto il territorio, si legge in una nota. Il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino interviene su questa fase dichiarando:” Sono  soddisfatto delle convenzioni dei Circoli PD in provincia di Teramo, il risultato è ottimo  e non solo perché la candidatura del Ministro della Giustizia è stata costruita in poco tempo: ci sono, infatti, 2 altre ragioni territoriali, da un lato il fatto che la provincia di Teramo ha registrato la scissione più rivelante e organizzata di tutto l’Abruzzo, dall’altro tutti i massimi rappresentanti istituzionali e di partito, ad eccezione del sottoscritto, erano schierati sul segreterio uscente.  Ora affronteremo le Primarie con la speranza,  nell’interesse del PD, che saranno in tanti a partecipare e con la convinzione che la candidatura di Orlando meglio rappresenta quel partito  plurale che era valore fondante”. L’ex Consigliera regionale Stefania Misticoni aggiunge: ”Ci proiettiamo ora verso le primarie, il confronto con gli elettori ci farà bene, come sempre. In gioco non c'è solo la scelta del Segretario nazionale del PD ma anche la strategia del partito, se aprirci o meno alle alleanze prima del voto e non dopo, ricostruendo così un centrosinistra vincente a prescindere dalla legge elettorale; se irrobustire le politiche sociali e di sostegno alle famiglie e ai soggetti più fragili e colpiti dalla crisi; come rilanciare l'occupazione e lo sviluppo insieme. A tutto questo tengo molto. Ho scelto di dare una mano e impegnarmi in questo Congresso perché intimamente colpita dalla scissione di Bersani ed altri, perché ho capito che il progetto di un partito grande, plurale e riformista della sinistra italiana poteva saltare del tutto, non l'ho accettato”. Interviene anche Mirko Rossi, Consigliere provinciale: "Il Partito Democratico ha bisogno di "ristrutturarsi" al suo interno e verso i cittadini: il Congresso deve essere l’occasione per tentare di ricostruire dal basso in maniera diffusa un progetto, coinvolgendo soprattutto chi può guardare a noi e riconoscersi. Il PD ha necessità di ritrovare una discussione politica: se pensiamo solamente a costruire amministrazioni, senza una volontà politica superiore, rischieremo a breve di essere un gruppo di amministratori senza anima di discussione. Orlando ritengo possa essere il segretario giusto per unire la dimensione politica del Partito con l'impegno di governo Nazionale e locale: il 30 Aprile abbiamo il compito di trasmettere questo messaggio e tentare di ricollegare i pezzi della galassia del centro sinistra!" Angelo Falone, responsabile regionale ReteDem Abruzzo, la componente PD composta da diversi esponenti ex Civati, e membro del comitato provinciale di Teramo per Andrea Orlando, conclude: "È terminata la prima fase di questo congresso. Il nostro risultato non era affatto scontato in un momento non semplice per il nostro partito, è un buon punto di partenza in vista del vero obiettivo, le primarie del 30 aprile. La candidatura di Andrea Orlando in poche settimane è stata capace di unire e farci lavorare insieme per un obiettivo fondamentale: ricostruire il centrosinistra attraverso una leadership autorevole e capace di porre al centro della propria agenda la questione sociale e il contrasto alle disuguaglianze. La sconfitta alle amministrative  e l'esito del referendum -prosegue - chiedono infatti di lasciare da parte rivincite e orgoglio e al contrario di cambiare direzione, presentando al Paese, in vista delle prossime elezioni, un partito in grado di ascoltare e farsi carico delle difficoltà, con responsabilità e capacità di unire. Ora il nostro obiettivo sarà quello di convincere la maggioranza degli elettori del Pd a sostenere questo progetto, così importante per il centrosinistra e per l'Italia”.