CRISI AL COMUNE DI TERAMO/ MANCANO POCHE ORE AL CONSIGLIO COMUNALE CHE POTREBBE SEGNARE LA SORTE DEL SECONDO MANDATO DI BRUCCHI...
Mancano ormai poche ore al Consiglio Comunale che potrebbe segnare per sempre la sorte del secondo mandato del Sindaco Brucchi. Domani, quando si riuniranno le assise civiche, comincerà il giorno più lungo e più corto della storia del Sindaco. Più lungo perché sarà quello che lo vedrà soffrire per la tenuta di una maggioranza che non tiene più, più corto perché se tutto andrà come previsto, il consiglio durerà lo spazio di un punto, forse due. Giusto il tempo di votare per l’accordo di programma per la nuova sede dell’Azienda per il diritto allo Studio universitario e poi tutti a casa. Perché i dissidenti, o meglio: i nuovi dissidenti, gli ultimi pezzi persi dalla maggioranza dopo i vari gruppi civici e di partito che, nei mesi, si sono staccati da Brucchi, l’hanno detto chiaro. O si azzerano le nomine dei nuovi tre assessori, o noi passiamo all’opposizione. Il che significa che, conti alla mano, il Sindaco ha dalla sua 15 consiglieri contro i 18 avversari. Basterebbe che questi 18 si riunissero nello studio di un notaio e Brucchi dovrebbe svestire la fascia tricolore. Il Sindaco, dal canto suo, non se ne sta con le mani in mano, anzi: gioca di sponda. Rilascia interviste in cui ventila la possibilità di dimettersi (ma tutti sanno che non lo farebbe mai) e contatta i dissidenti, con il piano B, offrendo - si dice - uno-due posti nel cda della Fondazione Tercas in scadenza il 30 aprile. Sono i posti che spetterebbero al comune e che facevano gola alla corrente di Paolo Gatti… gli altri sono riservati agli Enti. Accetteranno? Difficile, molto difficile anche se le sorprese sono sempre dietro l’angolo e mai come in questo momento nella politica teramana è tutto possibile, ma i tre sembrano molto determinati a non cedere. Anche perché sarebbe paradossale accettare una poltrona per rinunciare ad una guerra contro le poltrone. Intanto, si apprende in queste ore che sono in corso trattative per la fuoriuscita di altri consiglieri di maggioranza. ..una vera e propria emorragia.