E' UN ABRUZZESE IL PRESIDENTE NAZIONALE DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI, IL PUNTO DELLA SITUAZIONE DAL PRESIDENTE ABRUZZESE PALLOTTA
Un abruzzese, Nicola Marini, alla guida dell'Ordine nazionale dei giornalisti, che a noi giornalisti piace definire, con qualche pretesa di troppo, l'organismo di autogoverno della categoria. Un risultato straordinario che corona una carriera al servizio dell'informazione e della categoria che si è dipanata in una serie di incarichi e di riconoscimenti prestigiosi, come quello che ha ricoperto fino a ieri, tesoriere dell'esecutivo nazionale dell'Ordine. Un risultato, inoltre, che assegna un indubbio riconoscimento anche all'azione svolta dall'Ordine regionale impegnato da diversi anni nella difesa dei diritti dei giornalisti, soprattutto di quelli meno garantiti, per cercare di arginare la deriva della precarizzazione professionale che infligge profonde lacerazioni alla qualità dell'informazione. Lo scrive oggi il presidente dell'ordine abruzzese Stefano Pallotta sul Messaggero.
Se oggi l'Abruzzo ha potuto esprimere la guida nazionale del Consiglio dell'Ordine lo si deve anche alla credibilità che il consiglio regionale, attraverso le sue molteplici articolazioni, ha saputo conquistarsi negli ambienti nazionali della categoria. Un risultato, che senza alcuna retorica, possiamo considerare frutto di un lavoro collettivo, di tutti i giornalisti abruzzesi che con la loro crescita complessiva hanno consentito di esprimere democraticamente il più alto livello di rappresentanza della categoria. Il lavoro che attende Marini non è dei più semplici. E' un periodo storico, quello che attraversano i giornalisti, di estrema difficoltà. Non solo dal punto di vista occupazionale. Stanno venendo meno tutta una serie di certezze che rendono il nostro lavoro assai più difficile e complicato rispetto anche ad un recente passato. C'è poi il capitolo della riforma dell'Ordine. Non è stata ancora scritta una parola definitiva sulla possibilità che l'Abruzzo possa essere accorpato con il Molise per l'espressione dei consiglieri nazionali dell'Ordine.
Ma soprattutto c'è ancora in ballo il discorso della riforma dell'accesso alla nostra professione. Il ceto politico fa finta di non capire che quella di giornalista è una professione che ha bisogno di una disciplina universitaria. Non è più tollerabile la previsione legislativa che assegna ai soli editori la possibilità di avviare alla professione i giovani. Il percorso deve dare la possibilità a chi ha le capacità (ma non i santi in paradiso o altrove) di poter accedere alla nostra professione. Solo allora potremmo prendere in considerazione anche la tesi di coloro che, sin da subito, vorrebbero sacrificata l'esistenza dell'Ordine dei giornalisti.
Grandi sfide, dunque, per Nicola Marini che, al suo fianco avrà i giornalisti abruzzesi in tutte le articolazioni rappresentative e sindacali.
Stefano PallottaPresidente dell'Ordine dei giornalisti d'Abruzzo