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Che la sua amministrazione fosse decaduta il sindaco di Silvi, Francesco Comignani, lo apprende dalla stampa. E rilascia una breve dichiarazione, dai toni pacati. "Prendo atto delle dimissioni dei consiglieri, siamo in democrazia e in democrazia si prende atto di quelle che sono le regole del gioco, le regole della vita. Quindi con la stessa serenità accolgo questa notizia. Mi dispiace, ci mancherebbe, ma non posso che prenderne atto". A chi gli chiede una valutazione politica, anche alla luce delle dimissioni del consigliere di maggioranza Pasquale Arlini, Comignani si limita a rispondere: "Almeno come l'ho interpretato io, il sindaco deve essere il sindaco di tutti, quindi si deve distaccare dal suo colore politico e mettersi a disposizione della cittadinanza. Quanto ad Arlini è stata una doccia fredda, non me l'aspettavo. Mi dispiace, ma, come ho detto, rispetto la persona e le sue decisioni". Sulla variante al piano regolatore, da molti considerata la pietra tombale dell'amministrazione, Comignani risponde: "La variante al prg era un atto di rispetto verso tutti quei cittadini che erano stati presi in giro negli anni passati. Se a farmi cadere è stata l'approvazione della variante ne sono orgoglioso".