CRISI AL COMUNE DI TERAMO/ ECCO IL PIANO SEGRETO DI BRUCCHI
Il piano segreto di Maurizio Brucchi, per salutare il Comune di Teramo, è scritto al secondo comma dell'articolo 23 dello statuto comunale, che recita: «Possono essere nominati componenti della Giunta anche cittadini non facenti parte del consiglio, purchè dotati di requisiti di eleggibilità».
Questa è la soluzione, l'extrema ratio, che l'oramai ex primo cittadino di Teramo starebbe meditando, così come avrebbe confidato nelle segrete stanze ad alcuni suoi fedelissimi. Il gioco è presto fatto: nominare una Giunta di cinque massimo sei assessori, tutti esterni, ma legati a filo doppio alla politica di centrodestra, che sulla base di un programma politico a medio termine possano governare l'ultimo residuo della consiliare Brucchi Bis. Si prova ad immaginare una Giunta composta da riferimenti chiari della coalizione, ai quali i consiglieri non potrebbero negare il loro voto di appoggio. Certo, non sarà facile, visto lo sfaldamento del centrodestra a Teramo, ma sarà importante quello che accadrà sul tavolo nazionale dove il "problema Teramo" rientrerà nelle più ampie discussioni su tutte le candidature.
In questa ottica, appare curiosa e disperata l'azione di "convincimento" che sta operando il consigliere dodiano Alberto Covelli nel tentativo di contattare i consiglieri di centrodestra e spingerli a sostenere la sopravvivenza di Maurizio Brucchi. Operazione fallimentare questa non tanto per le finalità, quanto per le qualità del mediatore, visto che molti dei consiglieri non riconoscono a Covelli la necessaria autorità.