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Suscita non poco sconcerto il continuo richiamo al disastro che deriverebbe a questa città se il peggior Sindaco che la storia ricordi dovesse confermare le dimissioni e lasciare l'amministrazione ad un commissario prefettizio.
Due le domande che ogni cittadino - e soprattutto chi fa politica - dovrebbe porsi prima di indurre il sospetto che l'anello di congiunzione tra l'uomo e la scimmia potrebbe essere la capra:
1) è mai possibile che questa Amministrazione faccia in meno di sei mesi quello che non ha fatto in otto anni?
2) è mai possibile che un commissario straordinario, chiamato dal Ministero dell'Interno a dirigere un comune, abbia solo poteri di ordinaria amministrazione?
1. Senza un azzeramento di Giunta ed un governo della città condiviso su proposte e progetti realmente strategici, con contestuale impegno del Sindaco a non dare le dimissioni entro la fine dell'anno o poco più per candidarsi al Parlamento, ogni prolungamento di questa esperienza politica sarà fallimentare e potrà solo continuare a devastare Teramo. Pensate a Teramo, com'era dieci anni fa, e a Tetramo com'è oggi (la "t" in più non è un refuso ma il l'appellativo con il quale i giovani definiscono la nostra città). Suscita quindi ilarità l'affermazione secondo la quale il Sindaco dovrebbe ritirare le dimissioni per il bene di Teramo. Semmai il contrario: dovrebbe confermare le dimissioni per il bene di Teramo, visto che non è in grado di garantire un'amministrazione stabile e capace.
2. Il Commissario Prefettizio, nominato dal Ministero dell'Interno, è un alto funzionario dello Stato che riassume in sé i poteri del Sindaco, della Giunta e del Consiglio Comunale. Se volesse, pertanto, potrebbe adottare rapidamente tutti quei provvedimenti di cui la città ha enorme necessità. Semmai, dovremmo noi impegnarci per far trovare al Commissario una serie di proposte e progetti realmente strategici e chiedergli di approvarli, di metterli in cantiere, di fare, in sostanza, quello che non hanno fatto questo Sindaco e le sue Giunte durante i loro mandati. Dovremmo fare politica vera, sollecitando il Ministero a nominare una persona competente e capace, per poi mettergli a disposizione i nostri migliori cervelli (che egli potrebbe nominare sub commissari con deleghe specifiche) al fine di supportarlo nella scelta e nella realizzazione dei progetti necessari a rilanciare Teramo.
Ai cittadini ogni valutazione, con il consueto monito: "chi è causa del suo male, pianga se stesso".
Gianluca Pomante
Consigliere Comunale Arancione
Coord. Reg.le Abruzzo Civico