VIDEO/GLI INGEGNERI INCONTRANO I GENITORI PER UNA RIFLESSIONE PROFONDA SUL TERREMOTO
L’Italia è un territorio geologicamente molto giovane e in asse-stamento in cui le fenomenologie evolutive sono attive e si manifestano sempre più spesso. È importante oggi più che mai diffondere la consapevolezza che, nel nostro amato paese, tali eventi non possono essere considerati di per sé sorprendenti.
Nel 2009 l'Aquila, nel 2012 l'Emilia Romagna, l’ultimo agosto-ottobre 2016 e gennaio2017, prima ancora il Molise, l'Umbria e le Marche ecc... Non c'è bisogno di allungare ulteriormente la lista per comprendere che, terremoti dell'entità di quello di questi giorni accadano nel nostro Paese ogni 4/5 anni e che l'unico strumento veramente efficace è la prevenzione.
I terremoti, come è noto, non possono essere previsti temporalmente, ma al più spazialmente. Anche l’analisi, a posteriori, degli eventi sismici non porta sempre a conclusioni univoche, condivise dalle diverse anime della comunità scientifica. Rimangono indiscutibili, in quanto misurabili analiticamente, i parametri tipici di un terremoto: localizzazione dell’ipocentro, sua profondità, intensità del sisma, accelerazione al suolo. Nessuno può dire, quindi, allo stato attuale delle conoscenze, se e quando un terremoto avverrà, oppure se ad uno sciame sismico che perdura in una certa zona da alcune settimane farà seguito, e quando, un evento di maggiore intensità. Non sappiamo esattamente qual è lo stato di stress e di deformazione interna del volume di terreno perché ahimè non abbiamo un accesso diretto. E’ possibile, però, sulla base dei tanti dati raccolti negli anni sull’intero territorio italiano, classificarlo in termini di pericolosità sismica, ovvero della probabilità che un terremoto di una data intensità si manifesti in una certa area. E le aree simicamente più attive del territorio italiano sono ormai ben note e per esse i livelli di attenzione sono più alti anche da parte della comunità scientifica proprio perché gli uomini di scienza hanno imparato a conoscere i terremoti, studiandoli quando essi avvenivano. La catena appenninica è tra le zone a maggiore pericolosità sismica della penisola in quanto lì sono presenti numerose strutture sismogenetiche, responsabili della generazione di terremoti più o meno profondi che rilasciano enormi quantitativi di energia elastica. Come si diceva ogni 4/5 anni avviene sul nostro territorio un evento sismico drammatico e, per qualche giorno, la sicurezza delle nostre strutture diventa un argomento di interesse per i media e per le persone. Ogni volta che questo succede si resta attoniti nel vedere con quanta superficialità vengono sparate sentenze o soluzioni improbabili. Insomma, diventano tutti strutturisti per poi dimenticarsi di tutto poco dopo il terremoto. La divulgazione e l’educazione alla corretta conoscenza è l’obiettivo dell’incontro, perché solo in questo modo il nostro mestiere potrebbe essere veramente utile agli altri. Da sempre ci cimentiamo con la spiegazione scientifica dei fatti e con il rigore delle teorie; ora crediamo opportuno porre all’attenzione delle persone attente, quelle che hanno la sensibilità giusta per capire che i problemi si affrontano e non si evitano, l’enorme portata dei temi della sicurezza e della prevenzione. Il tutto riferito, come necessario in questi casi, con scienza e coscienza.
Per saperne di più, l'ordine degli ingegneri della provincia di Teramo ha organizzato un convegno che si svolgerà domani pomeriggio a partire dalle ore 17 nella sala polifunzionale della Provincia con esperti in materia.
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