FOTO - VIDEO/ D'ALFONSO CONTESTATO A GIULIANOVA NELLA SEDE DEL PD CON FISCHI: «GIU' LE MANI DALL'OSPEDALE»
«Rilanciare la sanità teramana subito e senza altri indugi. Siamo preoccupati per il presidio di Giulianova che ha perso servizi, qualità e primari da anni e noi vogliamo invertire questo trend di negatività, Siamo per due ospedali, uno di primo livello a Giulianova», ha detto il segretario cittadino del Pd Filipponi che ha chiesto concretezza e serietà al Governatore che ha preso parte ad un incontro nella sede del Pd. Alla presenza del dirigente della sanità regionale Muraglia, del dottor Mascitelli, del direttore generale Fagnano, dell'on. Ginoble, dei consiglieri: Pepe, Monticelli e del presidente della Provincia Di Sabatino tutti presenti per parlare con il Governatore della Regione.
Un gruppo di contestatori, un gruppo di cittadini della sinistra storica con cartelli hanno impedito a D'Alfonso più volte di parlare al grido di: «Giù le mani dall'ospedale», con fischi ed urla creando momenti di imbarazzo ai politici presenti, ai cittadini e allo stesso Governatore. «Giù le mani dalla sanità, basta con i tagli».
«Sono quattro gli ospedali che rimarranno sul territorio di Teramo. Nessuna attività di riduzione è prevista - ha detto Fagnano - le strutture sono vecchie compreso il presidio di Giulianova che con Atri e Teramo saranno ristrutturati con fondi dall'articolo 20. Spendiamo di riabilitazione otto milioni di euro l'anno che regaliamo alla Regione Marche. A Giulianova si sta completando la struttura sanitaria in contrada Bellocchio».
Fagnano è stato più volte interrotto dai cittadini che sono intervenuti durante la relazione del direttore generale. Un dibattito lungo ed articolato durante il quale ogni esponente politico e non, ha voluto dire la propria sulla sanità che va tutelata a tutti i costi per il bene dei residenti.
«Paghiamo le tasse e gli ospedali vanno potenziati e ampliati e non chiusi come sta accadendo all'ospedale di Giulianova», ha detto un anziano leggendo a D'Alfonso una lettera.
Mascitelli ha detto che stanno cambiando le direttive ministeriali e che bisogna bilanciare d'ora in poi gli esiti delle cure con i volumi di attività che dovranno coincidere altrimenti si chiudono i reparti. Ed ha citato ad esempio gli interventi al seno che se non sono almeno 150 gli anni si chiuderà quell'unità.
«Faremo un confronto con le istituzioni - ha detto a conclusione dell'incontro Luciano D'Alfonso - occorre la qualità dei prodotti. Noi lavoriamo per ricomporre i servizi in relazione ai numeri, alla tradizione sanitaria. Facciamo un gruppo frontale di lavoro affinchè la decisione non venga presa dal regionalismo ma tutto deve essere garantito dai numeri e dall'efficacia. Io mi impegno a coinvolgere il Sindaco, le persone che si sono distinte tematicamente durante l'incontro per fare in modo che le decisioni vengano tenute da conto e avremo rispetto per l'aspetto economico e di qualità».
https://youtu.be/pLKXq3KPCio