TEATRO ROMANO/ RAIOLA SCOPRE CHE IL COMUNE NON HA RISPOSTO ALL' ACCESSO AGLI ATTI E MANDA LA PRATICA AL DIFENSORE CIVICO REGIONALE
«Dopo trenta giorni non avevano nemmeno letto la richiesta di accesso agli atti. Stamattina (ieri per chi legge) sono stato dal Segretario generale che ha contattato telefonicamente l'architetto Cimini che non era in sede e mi invitava a contattare il geometra Patrizia Ponziani, la quale si è vista investita di una responsabilità fuori misura...forse... in quanto solo di recente ha dato una mano a predisporre gli ultimi due provvedimenti, mentre era all'oscuro di tutta la procedura sviluppatasi dall'inizio del procedimento fino ad oggi. Una vicenda lunga almeno cinque anni. Ho capito che forse lo stesso architetto Cimini potrebbe essere intervenuto solo nell'ultimo anno; infatti sembrerebbe che la questione a suo tempo sia stata seguita dall'Architetto Stefano Mariotti. Allora onde evitare di buttar fuori notizie campate in aria, ho ritenuto più corretto interessare il Difensore civico regionale, affinchè sia incaricato qualcuno semmai dal segretario generale che sia messo nella condizione di riscostruire punto per punto tutta la vicenda e condurla nell'alveo della correttezza, trasparenza e linearità». Va avanti senza sosta alla ricerca della verità per capire come si sia sviluppato l'iter in questi cinque anni sul teatro romano la cui convenzione con il Ministero, solo di qualche giorno fa, porterà a Teramo un milione e mezzo di euro per il completamento dell'intervento. Ma Teramo Nostra e i vari comitati cittadini non si arrendono e vanno avanti in questa vicenda. Ieri Raffaele Raiola si è fatto avanti di nuovo in comune scopendo che il suo accesso agli atti non era neppure stato visionato in trenta giorni, per questo ha inoltrato la pratica al Difensore Civico Regionale.