PINETO/ ESPLOSIONE DEL METANODOTTO: LA PROCURA CHIEDE IL GIUDIZIO PER 21 PERSONE DELLA SNAM RETE GAS ACCUSATE DI "DISASTRO COLPOSO"
La Procura della Repubblica di Teramo a firma del procuratore capo Antonio Guerriero ha chiesto chiuso l'indagine e ha depositato richiesta di rinvio a giudizio contro 21 indagati tutti alla Snam Rete Gas con la pesante accusa di "disastro colposo" ed ha escluso ogni altro coinvolgimento nell'inchiesta.
Come si ricorderà il gravissimo incidente si verificò a Mutignano di Piento il 6 marzo del 2015 quando esplose il metanodotto e mettendo a rischio, secondo quanto accertato dalla Procura di Teramo, abitazioni, autovetture, coltivazioni nel raggio di alcune centinaia di metri, ivi compresa l'area boschiva comprendente piante di Roverelle ed ulivi dell'estensione di 2,50 ettari nonchè per le lesioni personali riportate da privati in conseguenza dell'ondata di calore sprigionatasi nella zona.
Dopo aver acquisito e esaminato tutta la documentazione, evidenzia il procuratore capo, ed anche quella tecnica relativa alla progettazione, posa in opera, manutenzione e monitoraggio del tratto di metanodotto esploso e dopo il contraddittorio tra le parti, si è deciso di esercitare l'azione penale per il disastro colposo nei confronti di 21 indagati (tecnici ed amministrativi di Snam Rete Gas) competenti nell'area del distretto Centro-Orientale ora Distretto Sud Orientale escludendo ogni responsabilità dell'Enel come dei vertici apicali della società che gestisce il Metanodotto.
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