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Gianni Di Rocco vive da dodici anni a Rapallo, dove ha la residenza presso il Comune. Dorme in stazione, mangia alla mensa dei poveri di don Stefano Curotto, è conosciuto dagli uffici che si occupano del settore sociale. Lo descrivono come persona sempre gentile; cultura medio alta; un interesse per la politica nazionale e locale. A volte al mattino sale in Comune dove saluta il sindaco Carlo Bagnasco e il consigliere Filippo Lasinio a cui, in genere, deve la colazione. La storia del teramano la racconta sul sito ligure levantenews.it Se parla del suo passato racconta di una laurea in sociologia; di perdite al gioco; di mancanza di lavoro; della vita da clochard prima a Milano, assistiti da don Mazzi, poi a Rapallo. Di certo non ha mai creato problemi. Di Rocco ha un telefonino che permette ad una lontana parente di comunicargli che la vecchia zia è morta e gli ha lasciato tre milioni e sei appartamenti. Lui sale in Comune emozionato e racconta la novità al sindaco e agli uffici. Roberto Bagnasco gli compra il biglietto per Teramo e lui parte verso la fortuna insperata. Carlo Bagnasco dice: “Ha certamente ereditato da una zia. Ma è tutto da verificare. Primo l’ammontare del patrimonio appartenente alla defunta; secondo se è il solo a beneficiarne o se ha altri coeredi. Lo conosco da quando sono stato eletto e posso dire che è una persona molto educata e istruita, interessato anche a quanto accade nel mondo. Forse una propensione alla vita da clochard. Credo anche non abbia mai avuto problemi con la giustizia. Senza dubbio qui a Rapallo si è sempre comportato civilmente”.