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Il provvedimento di non potabilità di quel 9 di maggio fu affrettato e senza concertazione. L'acqua era ed è sempre stata buona. Saranno intensificati i controlli sulla rete e sulle captazioni del Gran Sasso da parte di Asl, Arta e Ruzzo. Riunione dell'Assi organizzata in Provincia per capire lo stato dell'arte dopo l'emergenza acqua non potabile lanciata il 9 maggio scorso. Subito saranno messi in campo tutti i controlli possibili sulla nostra acqua con sonde e macchinari specifici che saranno acquistati dall'Ato e dal Ruzzo. «Sulla tutela dell'acqua nessuno puo' scherzare ed ogni volta che accade qualcosa che puo' mettere a rischio questo diritto ogni sindaco deve intervenire e deve mettere al corrente la popolazione. Questa riunione serve anche a chiarire la situazione, a raccogliere indicazioni dai sindaci e ad evitare iniziative estemporanee», ha spiegato il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino. «L'acqua quel giorno appariva di odore cattivo e di scarsa trasparenza e questo ha portato alla non potabilità dell'acqua. Nell'attesa della seconda fase di analisi l'azienda sanitaria lanciava un allarme facendo interrompere il servizio idrico e facendo mettere a scarico l'acqua. In quel momento non si sapeva altro. Questa è stata la ragione emotiva del provvedimento. La cautela era meglio della non cautela», ha spiegato il direttore generale della Asl Roberto Fagnano. Il direttore generale ha anche annunciato che sarà riaperta a Teramo la sede dell'Arta con la quale si convenzionerà la Asl e rendere più veloci le analisi dei campioni. Sarà fatto un monitoraggio costante delle acque che fino ad oggi sono state sempre conformi. «Ridurre il conflitto tra autostrada e laboratori e servirsi sempre di piu' di sonde che in casi del genere venga messo a scarico automaticamente l'acqua con una serie di allarmi. Se non ci fosse stato il caso delle Iene forse le reazioni sarebbero state diverse. Il provvedimento è stato affrettato. C'è ora un deficit di credibilità nei confronti di tutte le istituzioni coinvolte. Io racconto una verità e cioè che l'acqua è stata sempre buona ed invece c'è chi non ci crede. C'è chi cavalca questo evento per fini personali e non puo' essere oggetto di speculazioni», ha puntualizzato il presidente del Ruzzo Antonio Forlini. Il vice presidente del consiglio regionale Giovanni Lolli ha spiegato: «Questo è un problema serio che va affrontato senza allarmismi. Sono disponibili a tutti gli incontri che saranno organizzati per piena trasparenza. L'autostrada è importante anche per le imprese produttive. Allora fu fatta questa scelta che per l'epoca non si poteva fare altrimenti collocando il tutto sotto all'autostrada, poi fu fatto il laboratorio». Poi Lolli annuncia: «Non ci possono essere queste interferenze (autostrada e laboratorio). Con una sonda si potrà prendere l'acqua senza interferenze con il laboratorio. Tutto questo avrà un costo che se lo caricherà il laboratorio del Gran Sasso». ASCOLTE LE INTERVISTE A GIOVANNI LOLLI, RENZO DI SABATINO E ANTONIO FORLINI