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«In provincia di Teramo il modello sanitario è inadeguato e non affronta la mobilità passiva. C'è carenza della medicina del territorio in una provincia senza cliniche private. Si è fatta sempre una politica clientelare che rispondeva alla politica nella sanità. Teramo in sinergìa con l'Aquila deve avere un ospedale di secondo livello, la costa teramana che genera 140 mila abitanti la metà della provincia di Teramo di primo livello. Si sente parlare sempre dell'ospedale di Teramo, di Atri ma mai di quello di Giulianova se non di chiusure...possiamo avere risposte e sapere dove sono finiti i soldi dell'articolo 20...». Tante le domande che il Sindaco di Giulianova Francesco Mastromauro ha posto nella sala consiliare del Comune di Giulianova al Governatore Luciano D'Alfonso sull'ospedale della costa davanti ad una platea attenta composta da amministratori locali e regionali (Giorgio D'Ignazio, Luciano Monticelli) ma anche di gente comune preoccupata per il futuro della sanità locale. Mastromauro ha chiesto che si insedi un tavolo di confronto tecnico che vada ad elaborare e a discutere la "nostra proposta tecnica" che non è una rivendicazione ma che pone al primo posto la realizzazione di un ospedale di primo livello nella città capoluogo a Teramo. «Basta ad una sanità teramana sottodimensionata», ha detto il primo cittadino. Piccola contestazione in aula dai cittadini presenti quando ha preso la parola il direttore generale Roberto Fagnano ha iniziato a ripercorrere la storia della sanità in loco dove ci sono diversi reparti chiusi e pieni di persone anziane. Il direttore ha ricordato che il servizio antincendio negli ospedali costa un milione di euro all'anno, soldi che vengono tolti alla sanità, ai cittadini. «Sono 174 le persone che sono andate in pensione l'anno scorso dalla Asl tra primari e dipendenti. Oggi abbiamo fatto i bandi per tutti, 40 sono solo dipendenti.  91 sono stati invece gli Oss che sono stati assunti la scorsa settimana a tempo indeterminato. Ora dobbiamo fare una scelta sulle strutture», ha spiegato Fagnano. Tra il pubblico presente, Nunzio Cappelletti con un cartello e bare indossate per dire che: «la sanità non si tocca a Giulianova». GUARDA L'INTERVISTA AL GOVERNATORE D'ALFONSO