×

Avviso

Non ci sono cétégorie
«Siamo qui per il rilancio del Pd in provincia di Teramo. Perchè quello che c'è ora non ci piace. Dobbiamo parlare dei problemi tutti insieme recuperando il senso di solidarietà, una parola che il Pd ha perso. A margine dell'assemblea abbiamo preparato un documento politico con quattro-cinque punti che potrà essere integrato». Ha esordito così Elvezio Zunica nell'assemblea del Pd che si è svolta oggi pomeriggio all'Hotel Abruzzi per ripartire in una sala piena di rappresentanti provinciali. «Noi vogliamo aiutare il Pd e sostenere lo spirito della comunità del Pd. La vicenda di Silvi per esempio dove è arrivato il Commissario - ha detto l'assessore Dino Pepe - da subito ci siamo sentiti vicino a questa sofferenza che la comunità di Silvi stava vivendo. Qui a Teramo è nato e ora sto morendo il Modello Teramo ed ora si sta verificando la fine di questa esperienza e da questa città deve ripartire forte, il concetto dell'allenanza più larga possibile con gli amici di centro e poi con gli amici di articolo 1 e a sinistra del Pd che sta vivendo una scissione. Su queste vicende occorre fare una riflessione importante. Sapete anche la questione della vice presidenza in Provincia, bisogna fare una riflessione interna seria. Noi sosteniamo un'alleanza larga sui territorio poichè il Pd non basta. Faccio tanti auguri ai nostri candidati a Sindaco: Peppino D'Alonzo, Elisa Foglia, Camillo D'Angelo e Piero Di Nicola, tutti iscritti al Pd. Noi vogliamo essere sempre più protagonisti. E la nostra riflessione non puo' che partire da Teramo dove si sta consumando una profonda crisi. Ci servirebbero 20 assessorati a Teramo per trovare una soluzione alla crisi in atto. Poi c'è la questione dei commissariamenti delle sezioni del Pd a Teramo, Atri, Torricella, Montorio che ci devono spiengere ad una riflessione a cominciare proprio dai nostri amici. I commissariamenti creano delle lacerazioni che poi non si possono recuperare nei territori. Si andrà a voto nei prossimi mesi al comune di Teramo ed allora bisogna sviluppare una comunità abbandonando i personalismi. Noi siamo qui per una Leopolda in provincia di Teramo. Importante sono i circoli e il loro territorio», ha concluso Pepe. Il consigliere regionale Luciano Monticelli ha invece fatto un "processo" al segretario provinciale Gabriele Minosse. «Qui nessuno lavora contro qualcuno - spiega Luciano Monticelli - io voglio un partito che mi possa dire qualche cosa e con il quale voglio confrontarmi e sono cose che  poi si ripercorrono anche a livello regionale. Mi sono trovato con il partito chiuso in faccia dal segretario provinciale quando si è trattato di fare le liste per Renzi e che ha portato 10 mila persone a votare. Io non sono nè d'alfonsiamo e nè ginobliano, io sono solo Monticelli. Io credo che il Pd della provincia di Teramo non è ben rappresentato. A livello provinciale il partito è forte ma non riusciamo ad avere quello che ci devono. A volte ci sono interessi poco chiari anche per chi è nel nostro partito. Dobbiamo dare una nuova immagine ai giovani. Noi dobbiamo fare un pullmino ed andare nei comuni perchè questo spazio non lo possiamo lasciare più al Movimento Cinque Stelle». In Assemblea anche l'ex sindaco di Silvi Comignani e i sindaci di Nereto, Sant'Omero, Torano Nuovo, Castilenti e Controguerra. Ad Atri abbiamo avuto tre segretari ed il circolo ora è di nuovo commissariato: «Nel nostro territorio mancano i giovani, le donne. Noi chiediamo una nuova idea di politica», ha detto Luca Bucciarelli. «Un partito  non  puo' escludere ma deve includere, non puo' commissariare - ha detto Nicolino Colonnelli - oggi un ragazzo non si avvicina ad un circolo - e i valori di questo partito devono passare attraverso persone di spessore e creare un ricambio generazionale. Noi siamo l'ultimo baluardo contro l'antipolitica». «Io ho sempre sostenuto il valore delle correnti perchè è un valore aggiunto. Noi le competizioni le facciamo leali. Facciamola finita di inginocchiarci a Pescara e a Chieti, io credo che questo partito debba dire no anche al Governatore D'Alfonso. Quando c'è stata la guerra per la Asl unica abbiamo tirato fuori gli attributi portando a casa un buon risultato per la provincia di Teramo - ha detto il capogruppo del Pd regionale Sandro Mariani - e diciamo anche che quando c'è stato Chiodi con quattro assessori non hanno fatto nulla per il territorio ed oggi dobbiamo sentire parlare anche l'onorevole Tancredi che dovrebbe dirci invece cosa ha fatto lui per la provincia di Teramo. Io sono a disposizione e sono per i confronti con Monticelli soprattutto. Dobbiamo intanto riprenderci Teramo e che è il vero risultato che dobbiamo portare a casa».   ASCOLTA MANOLA DI PASQUALE Il documento redatto nella riunione del Pd; La necessità, anzi l’urgenza di riprendere l’iniziativa politica: PER IL PARTITO DEMOCRATICO: non è altro che questo, il dovere in quanto dirigenti e militanti di questo partito oltre che classe dirigente di questo territorio, di riunirsi e confrontarsi per aggregare, progettare lo sviluppo delle nostre realtà e agire. La provincia di Teramo, il suo capoluogo, le sue vallate, i centri dai più grandi al più piccolo, sono investiti da una crisi che ci colpisce più che in altre realtà. Ma più che in altre realtà da troppo tempo c’è una grande assente: la politica. Questo territorio ha un disperato bisogno di recuperare una dimensione progettuale e strategica che solo la politica, con il suo sguardo lungo è in grado di dargli. Ciò che ci permette di gestire il presente e che ci ha consentito di vivere stagioni di benessere diffuso è frutto di scelte compiute decenni fa da chi, attraverso gli strumenti della partecipazione politica, ha progettato il futuro. Oggi c’è un evidente e pericoloso deficit di idee e di pensiero politico che non può che non preoccuparci e che va colmato. Cominciando ad immaginare un Partito Democratico della provincia di Teramo diverso da quello attuale, che riconquisti autonomia politica rispetto ai protagonismi e ai destini dei singoli. Perché il PD riveste un ruolo cruciale per lo sviluppo di questo territorio, ne è praticamente il responsabile poiché è alla guida dei governi nazionali, regionali e provinciali. Dobbiamo assumerci fino in fondo le nostre responsabilità e vogliamo essere i primi a farlo perché il nostro obbiettivo non è questo o quell’assetto interno ma un futuro di benessere e di crescita per la provincia di Teramo e l’Abruzzo. E allora non sarà più possibile dirigere un partito senza partecipazione e con le scorciatoie dei commissariamenti poiché il tema è quello di includere e dirimere i conflitti, non allontanare e scegliere l’uno rispetto all’altro. Basta con i commissariamenti.  Servono soluzioni politiche ed iniziative, ascolto e presenza costante da parte di un coordinamento provinciale del partito che sia sostegno e supporto ai gruppi dirigenti locali, come dovrebbe avvenire nei casi simbolo di Teramo e Silvi e dove invece si brandiscono nuovamente commissariamenti o avviene un palese disinteressamento.  Bisogna impedire che il Partito Democratico, soprattutto agli occhi di cittadini ed elettori, appaia e divenga il partito di 2 o 3 persone, o ancor peggio mero gestore di potere o strumento per le carriere istituzionali di pochi. Questa impressione la si sconfigge allargando il gruppo dirigente, rinnovandolo e riqualificandolo, anche dopo la scissione di Articolo 1 che imporrà necessariamente una radicale ristrutturazione del nostro partito e una riflessione sulle alleanze, elettorali e nel governo degli enti, per troppi casi affrontate senza la necessaria condivisione e coerenza. Il Partito Democratico deve innanzitutto tornare ad essere una comunità, accogliente e attiva, dove si aderisce e non ci si affilia per ribadire la fedeltà ad una filiera di potere locale. Siamo apparsi per troppo tempo questo e dobbiamo dimostrare il contrario. Sarà quindi fondamentale ridare respiro a un territorio troppo chiuso su se stesso e involuto in una dinamica provinciale che lo esclude da ogni influenza o discussione esterna esaltando le connessioni con il partito nazionale e caratterizzando la nostra attività politica anche per far conoscere le tante riforme del nostro Governo. Bisogna al più presto concentrarsi su un programma funzionale che serva a rilanciare l’economia, il lavoro e la crescita di Teramo e Provincia. Il Partito Democratico deve produrre una grande e articolata iniziativa di proposta politica e di azione di governo sui temi su cui investire a partire dalle sue vocazioni: il turismo, la formazione e la ricerca, la piccola e media impresa e l’agricoltura. Questi e altri argomenti sui quali al più presto proponiamo di organizzare tavoli di confronto, coinvolgendo le migliori competenze locali ma soprattutto esterne, anche per formare e mettere in campo una classe dirigente preparata e attrezzata alle sfide che la competizione tra territori richiede. Questo è il ruolo del PARTITO DEMOCRATICO, questi sono gli obiettivi che vogliamo PER IL PARTITO DEMOCRATICO.