PER IL PD TERAMO SCRIVE AL PD REGIONALE E PROVINCIALE: «NO AL COMMISSARIAMENTO DELL'UNIONE COMUNALE DI TERAMO»
E' tutto un botta e risposta tra Mariani e il gruppo Di Pasquale, Monticelli e Pepe che si arricchisce oggi di una lettera inviata a tutti i vertici regionali e provinciali del Pd per dire "no" al commissariamento di Teramo.
In allegato riteniamo di dover diffondere alla cittadinanza tramite la stampa la lettera che abbiamo inviato ai vertici politici e di garanzia del PD teramano e abruzzese, primi firmatari alcuni esponenti del PD per funzioni politiche ed amministrative.
È indispensabile fare chiarezza, soprattutto nei confronti dell'elettorato democratico teramano, rispetto alle dichiarazioni giornalistiche dei vertici provinciali del PD teramano circa il commissariamento imminente del partito del capoluogo. Crediamo che la politica, che contiene in sé tutti gli strumenti per costruire le soluzioni più adatte ad ogni questione, debba prevalere di fronte all'utilizzo dei poteri sostitutivi che nulla hanno a che fare con un partito, tanto più se questo è di centrosinistra. Riteniamo irricevibile qualsiasi forma di commissariamento dal punto di vista politico-culturale ma soprattutto perché, come precisato nella lettera, non conforme dal punto di vista delle regole statutarie del Partito Democratico. Si convochi al più presto l'assemblea degli iscritti del partito cittadino, come previsto a seguito delle dimissioni del segretario, e si agisca di conseguenza.
Bisogna tornare a fare politica perché siamo un partito politico democratico e plurale. Si torni subito all'iniziativa politica ripristinando la funzionalità degli organismi, nel rispetto delle regole e convocando quindi gli iscritti, che sono gli unici deputati a decidere sulla strada da percorrere.
LA LETTERA:
«Da diversi giorni il Segretario Provinciale del Partito Democratico di Teramo sulla stampa parla impropriamente di commissariamento dell’Unione Cittadina Teramo e della nomina a commissario del Capogruppo al consiglio regionale Sandro Mariani, creando confusione e dettando discredito sulla classe dirigente locale.
Ma i fatti sono altri e tali dichiarazioni sono totalmente infondate dal punto di vista regolamentare e basate su una irricevibile arroganza politica. In realtà mai il 40% dell’assemblea cittadina PD di Teramo (sentito il parere della commissione di garanzia) ha avanzato richiesta alla direzione regionale di applicazione del potere sostitutivo di cui all’art. 19 dello Statuto regionale e quindi di anticipazione del congresso con nomina dell’“organo collegiale di carattere commissariale”.
Né risultano sussistere le ragioni e le motivazioni per l’applicazione della richiamata norma che al comma 1 prescrive: “Per assicurare il regolare funzionamento della democrazia interna, in caso di necessità o di grave danno al partito in seguito a ripetute violazioni statutarie o di gravi ripetute omissioni, ovvero in caso di contrasti interni che possano determinare il pericolo imminente di un grave danno al partito, previa richiesta del quaranta per cento dei membri del coordinamento politico provinciale e sentito il parere del relativo organismo di garanzia, la Direzione regionale può convocare un’elezione anticipata dell’Assemblea e del Segretario provinciale, individuando allo stesso tempo un organo collegiale di carattere commissariale.”
Mai presso il partito cittadino si sono verificate “ripetute violazioni statutarie”, né sono state riscontrate “gravi ripetute omissioni” né sussistono “contrasti interni che possano determinare il pericolo imminente di un grave danno al partito”; nulla di tutto ciò è stato mai contestato.
Appare evidente cha alcuna deliberazioni da parte da e della direzione regionale PD Abruzzo aventi ad oggetto il commissariamento in oggetto sia mai stata presa.
Unico evento sono state le anticipate dimissioni del segretario della Unione cittadina, e da ultimo quelle del Presidente dell’assemblea degli iscritti.
È necessario quindi avviare senza indugio lo specifico procedimento previsto dalle norme dello statuto e quindi previa convocazione dell’assemblea degli iscritti, rinominare gli organi dimissionari fino alla scadenza naturali.
E soltanto dopo, in difetto di volontà o di candidature in seno alla stessa, dichiarare decaduti gli organi e quindi avviare immediatamente la fase congressuale nei modi e termini previsti dallo statuto stesso.
Si fa rilevare che si considererà legittima soltanto la nomina di un organo collegiale e plurale con carattere commissariale che abbia il solo ed unico mandato di convocare l’assemblea degli iscritti per la ricostituzione degli organi dimissionari e, nell’ipotesi di esito negativo, di indizione del congresso nei modi previsti dallo Statuto e dai regolamenti.
Si chiede celerità in considerazione della particolare situazione politica vissuta dalla città di Teramo e la necessità che il partito possa riprendere la normale attività politica anche per supportare il lavoro del gruppo consiliare.
Non fa bene al Partito Democratico e alla credibilità della sua classe dirigente la vacatio ingiustificata del ruolo di segretario e le dichiarazioni pubbliche rese immotivatamente dal Segretario Provinciale». chiude la nota.
Primi Firmatari
Manola Di Pasquale Candidato Sindaco – Città di Teramo
Alberto Melarangelo Consigliere Comunale – Città di Teramo
Flavio Bartolini Consigliere Comunale – Città di Teramo
Maria Rita Santone Consigliere Comunale – Città di Teramo
Dino Pepe Assessore – Regione Abruzzo
Luciano Monticelli Presidente IV Commissione Consiliare – Regione Abruzzo
Elvezio Zunica Segreteria Regionale – Partito Democratico dell’Abruzzo
Mauro Scarpantonio Consigliere Provinciale – Provincia di Teramo
Giuseppe Cantoro Consigliere Provinciale – Provincia di Teramo