CRISI AL COMUNE DI TERAMO/ LA LISTA CIVICA NON ENTRERA' IN AULA IL 6 GIUGNO, SE NON SI TROVERA' UNA SOLUZIONE SI ANDRA' ALLA SECONDA CONVOCAZIONE. CACCIONI: «O RIUNIONE LUNEDI O NON ADRO' IN AULA»
Due amministrazioni al bivio e due sindaci alle prese con problemi di stabilità: Giulianova e Teramo. A Giulianova, l'inchiesta giudiziaria denominata Castrum è al centro del dibattito politico che si sta consumando in città da diversi giorni dopo la raffica di arresti eccellenti. Il consiglio comunale di mercoledì ha fatto registrare problmi per la maggioranza che ha avuto la defezione dei due consiglieri di Civicamente: Luigi Ragni e Carlo Mustone i quali hanno preferito abbandonare l'aula piuttosto che votare il bilancio consuntivo 2016 firmato dalla ex dirigente Maria Angela Mastropietro finita in carcere. Il Partito Democratico, che ha votato il documento contabile, è preso tra due anime. C'è chi vorrebbe staccare la spina alla giunta e c'è chi invece, vorrebbe continuare l'avventura amministrativa.
A Teramo vanno avanti gli incontri in vista della riunione di maggioranza prevista per lunedi o forse addirittura martedi, si parla di qualche ora prima il consiglio e se così sarà, significherà che non si è approdato a nessuno accordo dopo quello appena saltato con Campana che aveva dato speranze a Brucchi.
Al centro per Teramo, la lista che fa capo a Mauro Di Dalmazio, ha deciso di non entrare in aula il 6 giugno al momento dell'appello e di farlo solo se la maggioranza garantirà il numero legale (17 consiglieri), per poi votare con la consueta libertà di pensiero gli eventuali provvedimenti. Operazione messa in campo per dimostrare che sono e rimangono fuori dai "casini" di questa maggioranza. Stessa cosa farà anche Raimondo Micheli e An-Fdi???
Intanto Alfredo Caccioni annuncia: «Se non si terrà una riunione di maggioranza entro lunedi, io non mi presentro' in consiglio comunale martedi 6 giugno. Voglio sapere se la Giunta sarà a sei, chi la comporrà e le deleghe e voglio saperle prima del consiglio: non si accettano incontri a ridosso del consiglio di martedì». Stessa cosa per Sbraccia mentre su Falasca si adombrano interrogativi.
La possibilità che si vada in seconda convocazione, il 13 giugno c'è, anche perchè il 13 non servirebbero 17 voti e ovviamente sarebbe un ulteriore segnale che Brucchi è al capolinea. Il sindaco non appare intenzionato a mollare, ma non sa più, per ora, che "pesci" prendere...