LO STILISTA FLOCCO LASCIA TERAMO: «I TERAMANI NON AMANO LA CITTA' E STANNO ANDANDO VIA, UN DISAMORE CHE PARTE DALLA POLITICA LONTANA ANNI LUCE DALLA REALTA' DELLE PERSONE»
E' un'analisi lucida della drammatica crisi irreversibile che ha iniziato la Città di Teramo. E la fa su facebook lo stilista Filippo Flocco annuciando, anche lui, la voglia di voler andare via...diversi i commercianti e la gente comune che gli danno ragione a cominciare dal suo post:
«Inutile girarci attorno... Teramo è una città in chiusura...Le case vuote sono una realtà , le vediamo attorno a noi, anche se usciamo fischiettando come i sette nani, per fingere di nutrire ancora speranze in una ripresa che non avverrà prima di dieci anni, almeno. Le cause sono tante, alcune naturali, altre no, ma tant'è , inutile fare recriminazioni. Dopo il depauperamento delle attività e degli Enti, la Città aveva iniziato a svuotarsi già da un decennio, ma adesso , con le calamità naturali che ci hanno funestato, il numero dei cittadini residenti è calato drasticamente e continuerà a scendere dopo il 7 giugno , giorno di chiusura delle scuole. Stamattina a PiazzaleFilippo Brunetti , il parcheggio del parchetto era pieno di sacchi di rifiuti solidi, oltre alle bottiglie e le cartacce gettate a terra... Quello che manca, oltre al senso civico è l'amore per la propria Città di appartenenza, disamore che parte dalla politica, oramai lontana anni luce dalla realtà delle persone e dalle loro esigenze quotidiane. L'economia è crollata, come la vita sociale... Ma l'economia, i piccoli negozi di quartiere, gli artigiani , che erano la spina dorsale e la caratteristica di Teramo , stanno tutti chiudendo , avendo capito che spostandosi di pochi chilometri, la realtà è ben differente, grazie anche ad una intelligente gestione delle risorse. Tutto è in liquidazione, comprese le case che hanno valori così bassi che sono alla metà delle medie nazionali... Per questo e altri mille motivi , dopo tanti tentativi ,molti stanno contemplando concretamente la decisione di interrompere le loro vite qui e cercare altrove... E' una decisione che sta maturando anche in me, con enorme dispiacere, sia perchè Teramo è stata la mia base di partenza per tutte le soddisfazioni internazionali che sto ricevendo, sia per l'affetto che mi lega a tanti di Voi, che mi fate sentire "in famiglia". Per cui , questo probabilmente sarà l'ultimo anno che l'Atelier sarà aperto al pubblico a Teramo. Le attività devono stare dove si fa girare l'economia, dove non è un miracolo avere un parcheggio , dove le strade sono strade e non hemmental pieno di buche d'asfalto , dove l'amministrazione incentiva e stimola e non frena l'iniziativa del singolo e mille altri problemi logistici...
Vedremo che ne sarà , il mio legame con la Città resterà sempre vivo ed ininterrotto... Ma è ora di prendere decisioni concrete».