
Tutto ebbe inizio l’estate scorsa quando Don Aldino, il parroco della Cattedrale, conversando a margine di un evento nell’antico tempio, mi disse dello stato di degrado in cui versava il polittico di Jacobello del Fiore e della di coltà di reperire le risorse necessarie per il restauro. D’impulso gli dissi che il Lions Club avrebbe potuto farsi carico del problema. Dopo qualche giorno apparve sulla stampa locale un articolo della Professoressa Ra aella Morselli che lanciava un accorato grido di allarme sulla situazione di conservazione dell’opera del Maestro veneziano e sulla necessità ed urgenza di iniziative concrete. Avevo appena assunto l’incarico di Presidente pro tempore del Lions Club Teramo ed era in preparazione il programma delle attività e delle iniziative per la ricorrenza del Centenario del Lions International.
Il progetto di restauro fu proposto al Club e indistintamente tutti i Lions Teramani hanno immediatamente concordato sull’esigenza di agire per salvare un tesoro che rappresenta la memoria storica e l’identità della città. Fu così che nel programma 2016-2017 ebbe un posto di rilievo il polittico
e il suo recupero per restituirlo alla comunità teramana nel suo splendore originale.
E allora via, nel periodo natalizio, alla raccolta di UN EURO aggiunto volontariamente allo scontrino degli acquisti da oltre 2500 clienti BRICOFER e, a maggio, allo spettacolo teatrale di Giuseppe Sollazzo, drammaturgo e regista, che ha riproposto un suo lavoro già andato in scena a Napoli e a Parigi: LETTERE DI UNO STOLTO AGLI SCIENZIATI DEL MONDO.
Finora, grazie alle iniziative già concluse si sono ottenuti due risultati
di rilievo: il coinvolgimento di un gran numero di cittadini teramani sulla necessità di un rapido intervento restaurativo e la raccolta di una cifra interessante, ma pur tuttavia insu ciente, che si trova depositata su un conto bancario dedicato.
Ma per centrare l’obiettivo occorre ancora uno sforzo collettivo che possa però avvalersi di un trascinatore.
E chi meglio di un pittore per salvare l’opera di un altro pittore?
L’idea è di Eugenio Galassi, noto avvocato e socio Lion.
Ed ecco quindi l’intervento del Mo Vittorio Amadio, artista di fama internazionale, Lion insignito del più alto riconoscimento del Lions International, il Melvin Jones Fellow, che mette a disposizione, per un’asta, 100 opere tra le sue e quelle di altri artisti con lui in rapporti di reciproca stima ed amicizia.
L’impegno di un artista di fama per assicurare gli interventi per il restauro e la conservazione di una preziosa opera d’arte non deve destare meraviglia. E’ insito nei cultori del bello la disponibilità ad impegnarsi perché il tempo non faccia perdere il bello, perché la memoria di una civiltà possa passare integra e colma di messaggi alle generazioni future.
Grazie Maestro.
Grazie amico Lion.