
Presentato oggi a Teramo, il rapporto sull'economia teramana. Nel corso del 2016 la struttura imprenditoriale della regione ha fatto registrare una lieve riduzione del numero di imprese (-83 unità) quale risultato di 8.327 iscrizioni e 8.410 cessazioni. Lo stock di imprese registrate a fine 2016, ammonta a 148.161 unità.
Osservando la dinamica per provincia si rilevano saldi positivi per Pescara (+ 257 unità) e Teramo (+ 91) a fronte delle contrazioni che riguardano Chieti (- 247) e L'Aquila (- 184).
Segnali positivi si rilevano sul fronte dell’occupazione. Gli occupati sono passati da 479 mila della media 2015 a 485 mila del 2016, con gli incrementi più significativi per la provincia dell'Aquila e Pescara e riduzioni per Teramo e Chieti.
Il tasso di disoccupazione resta ancora su livelli superiori al dato medio nazionale (11,7%), sebbene nel corso del 2016 si rileva una contrazione di 0,5 punti percentuali rispetto all'anno precedente (da 12,6% a 12,1%). A livello di singole province il valore più elevato si riscontra per la provincia di Chieti (13,8%), quello più basso per la provincia di Teramo (11,1%) .
Dal punto di vista dell'andamento economico, dai dati del CRESA riferiti alle indagini congiunturali svolte sui principali settori di attività, si rileva per il settore manifatturiero “una crescita media del 4,6% in termini produttivi che ha avuto diretto impatto anche sui livelli occupazionali (+1,4%).
Tutte le classi dimensionali hanno dato un contributo positivo alla crescita complessiva: le grandi imprese hanno confermato la loro funzione di trascinamento del sistema produttivo regionale (+8% la media del 2016) sospinte dal la domanda estera ma anche da quella domestica. Le imprese di medie dimensioni, pur attenuando la loro spinta rispetto al 2015, hanno continuato ad offrire un contributo positivo (+1,7%). Probabilmente, il risultato da accogliere con un certo grado di soddisfacimento è quello delle piccole imprese che sembrerebbero mostrare notevoli capacità di recupero: il 2016 si è chiuso positivamente (+2,1%) in netta accelerazione rispetto all’anno precedente grazie quasi esclusivamente al ruolo svolto dalla domanda internazionale rivolta ai prodotti regionali che è mutata nel corso degli ultimi anni. L’orientamento geografico delle esportazioni abruzzesi vede sempre nei principali paesi europei (in senso lato) un mercato di sbocco importante: Francia, Germania e Regno Unito assorbono quasi la metà dell’export regionale ma si è notevolmente consolidata la nostra presenza nei paesi che hanno più recentemente fatto il loro ingresso all’interno dell’Unione Europea, mentre hanno perduto peso i mercati dell’Asia orientale e ne hanno acquisito quelli dell’America meridionale”.
La conferma del ruolo di stimolo svolto dalla domanda estera all'attività delle imprese viene dall'analisi dei dati dell'Istat sull'interscambio commerciale con l'estero della nostra regione.
Il 2016 è stato senz'altro un anno positivo per quanto concerne le vendite all'estero: il valore esportato è cresciuto del 9,7% rispetto all'anno precedente superando gli 8 miliardi di euro. Crescita determinata prevalentemente dalle performance dell'automotive, della metalmeccanica, dell'elettronica, della pelletteria e dei prodotti agricoli.
Le importazioni sono aumentate lievemente (+1,4%) mantenendo un valore di circa 3,8.
Il settore delle costruzioni rileva per la media d'anno una riduzione sia dei volumi produttivi che del fatturato, anche se nel corso del secondo semestre i risultati dell'indagine congiunturale evidenziano un rimbalzo positivo.
A soffrire in modo particolare, in questa lunga crisi, le imprese di dimensione più ridotta, quelle tipicamente artigiane che caratterizzano in maniera decisiva la struttura imprenditoriale del settore nella nostra regione.
L'annata turistica sebbene complessivamente interessata da risultati positivi, ma non esaltanti (+ 2,4% gli arrivi e +0,7% le presenze), si è caratterizzata per il crescente interesse dimostrato dai turisti stranieri verso le nostre mete. Infatti gli arrivi della componente estera sono cresciuti del 11,4% determinando un incremento del 7,4% delle giornate di presenza. Incerta la dinamica che ha riguardato il movimento dei turisti italiani, i cui arrivi sono aumentati del 1,3% mentre le giornate di presenza si sono ridotte dello 0,4%. Tale andamento ha sicuramente risentito dell'effetto terremoto, in quanto la prima scossa, avvenuta nel pieno della stagione turistica estiva, ha prodotto una immediata “fuga” dalle località turistiche sia del mare che della montagna e la disdetta di tutte le prenotazioni.
Gli accadimenti catastrofici che si sono succeduti nella seconda parte del 2016 in provincia di Teramo lasceranno il segno sul sistema economico teramano per diverso tempo. Dopo il 24 agosto sono cambiate le abitudini, la quotidianità, le aspettative, i programmi di vita, la percezione e l'attrattività del nostro territorio da parte di residenti in altre regioni o nelle altre nazioni. Inoltre bisogna fronteggiare le problematiche relative ai danni fisici delle abitazioni, scuole, strutture produttive e ricettive, infrastrutture, ecc. . Non meno preoccupante la durata degli effetti indiretti che gli eventi naturali hanno prodotto sul sistema turistico e commerciale dell'entroterra e del comune capoluogo.
La Camera di Commercio di Teramo nel tentativo di contribuire al rilancio della attività nell'area del cratere ha istituito un Tavolo di Coordinamento che ha elaborato delle linee strategiche, riassunte in alcuni documenti presentati alla Regione ed al Governo. Inoltre l'Ente camerale ha presentato all'approvazione di Unioncamere un progetto di riavvio del sistema economico del valore di circa 300 mila euro.
E' ovvio che tali accadimenti hanno influito sull'evoluzione dell'economia teramana nello scorso anno, quindi anche la lettura dei dati di consuntivo deve tener conto di quanto accaduto.
Dal punto di vista della demografia imprenditoriale il tasso di sviluppo (differenza tra tasso di natalità e mortalità) torna ad essere positivo (+0,3%) dopo anni di segno meno, in controtendenza con la media regionale che registra -0,1% . Dal punto di vista settoriale risultati positivi si rilevano per i servizi alle imprese, il turismo, i trasporti; ancora in diminuzione lo stock delle imprese in agricoltura, nel manifatturiero e nelle costruzioni.
La tendenza per il primo trimestre dell'anno in corso vede un peggioramento nel numero delle nuove imprese iscritte (-12% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno) ed una diminuzione delle cessazioni (-8,8%), che tuttavia risultano superiori in valore assoluto rispetto alle iscrizioni.
Nel corso del 2016 sono diminuiti in maniera significativa i fallimenti e le altre procedure concorsuali.
Purtroppo prosegue senza sosta il processo di ridimensionamento strutturale del settore artigiano; a fronte di 513 iscrizioni le cessazioni sono risultate pari a 657 generando un saldo negativo di 144 imprese.
Interessanti segnali provengono da tre componenti dell'imprenditoria (donne, giovani, stranieri) che denotano performance positive dopo alcuni anni di rallentamento. Il tasso di sviluppo delle imprese femminili ha raggiunto + 0,5%, quello delle imprese giovanili + 6,6% e le imprese straniere registrano un tasso di sviluppo del 2,8%.
L'andamento del mercato del lavoro evidenzia ancora una situazione di difficoltà, testimoniata dalla riduzione di quasi 2 mila occupati, seppur in presenza di una lieve diminuzione del tasso di disoccupazione (dall'11,54 al 11,09%) e delle ore autorizzate di Cassa Integrazione Guadagni (da 5,9 a 3,6 milioni di ore).
Al 31 dicembre 2016 lo stock delle sedi di impresa registrate negli archivi della Camera di Commercio di Teramo, ammontava a 36.487 unità, con un incremento di 762 aziende rispetto al 31 dicembre 2015. Il tasso di sviluppo (differenza tra tasso di natalità e mortalità), torna così ad essere positivo dopo diversi anni di segno meno: +0,3% (+0,6% per il complesso delle unità locali) rispetto all'anno precedente. Nello specifico, il +0,3%, è il risultato della differenza tra il tasso di natalità (imprese iscritte) 5,9% (immutato rispetto al 2015) e il tasso di mortalità, relativo alle imprese cessate, pari al 5,6% (6% il dato precedente). In Abruzzo il tasso di sviluppo del numero delle imprese è stao pari al -0,1%, mentre in Italia è stato del +0,2%.
Relativamente alla natura giuridica delle imprese, le società di capitali crescono in provincia, rispetto al 2015, con un tasso di sviluppo pari al +4,1%. Crescono notevolmente le altre forme giuridiche (+10,3%), mentre scendono le società di persone (-1,3%), le imprese individuali (-1,0%) ed i consorzi (-0,9%). Salgono leggermente le forme cooperative (+0,7%).
Durante la presentazione del rapporto sull'economia che riguarda l'Abruzzo e la provincia di Teramo sono stati premiati per la fedeltà al lavoro e al progresso economico per l'edizione 2016:
CATEGORIA 2 – LAVORATORI DIPENDENTI
1) CASTELLI Massimo
2) POMPILII Primo
CATEGORIA 8 – COMMERCIO E TURISMO
1) DE LUCA Gabriele
2) DI GIACINTO Pasquale
3) MARINI Lucia
4) FORCHINI Antonio
5) ALONZO Guido
6) QUARANTA Filomena
7) CAPORALE Pierluigi
8) RECCHIUTI Franco
9) PROVVIDENZA Gabriella
CATEGORIA 9 – ARTIGIANATO
1) LONDRILLI Nino
2) MARTINI Daniela
3) CANTORO Giovanni
4) CAPOFERRI Splendora
5) MATALUCCI Ortenzia
6) RANALLI Lino
7) COCCIA Nino
8) FERRI Adriana
CATEGORIA 10 – AGENTI E RAPPRESENTANTI DI COMMERCIO
1) D'ANGELANTONIO Maurizio
2) DI NICOLA Liberatore
CATEGORIA 12 – IMPRESA
1) URBANI Alessandro
2) Fabbrica Strumenti Musicali “Della Noce” Sas di Falconi Gianni & C.
3) SIENA Massimo Roberto Carrozzera “Il Mago” di Siena Massimo
4) SANTARELLI Ferruccio & F.lli snc
5) EDIL VOMANO DI DE IULIIS, DEL NIBLETTO & C. S.a.s.
6) CEA – Società a responsabilità limitata
Via Gervasoni, 8/1 – ANCONA
7) PENTA SRL
8) D'ELPIDIO Pietro