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Mi corre l'obbligo di intervenire nuovamente sull'argomento che ho trattato questa mattina su un post pubblicato sulla mia pagina personale di Facebook per replicare alla presa di posizione del Consigliere Delegato ai Trasporti della Regione Abruzzo il quale, evidentemente toccato nel vivo, reagisce alle mie lagnanze portando alla discussione argomenti che nulla hanno a vedere con il mio intervento. Infatti l'oggetto del mio dire è stato quello di denunciare pubblicamente l'emanazione di una Legge Regionale liberticida che sottrae, per il futuro, alla procedura concorsuale bel 80% dei servizi e per far ciò si auto attribuisce alla Regione il ruolo di "Ente di Governo". Grande ed evidente conflitto d'interesse che sta sotto gli occhi di tutti. La Regione Abruzzo se ritiene di esercitare il ruolo di "Ente di Governo" del trasporto non può essere contemporaneamente arbitro e giocatore. Mancanza di pubblico interesse. Se la Regione Abruzzo fosse realmente terza nel suo ruolo di "Ente di Governo" non avrebbe alcuna ragione per non indire gare complessive e totalitarie. Infatti basta esaminare una qualsiasi delibera regionale che tratti di costi per comparare senza possibilità di smentita che le gestioni pubbliche costano mediamente il 30% in più rispetto ad analoghe gestioni di altre imprese. Questo dato evidenzia che dalle tasche degli Abruzzesi per maggiori tasse e addizionali vari vengono sborsati in più circa 20 milioni di euro l'anno. Con l'in house diventerebbero strutturali. Quanto poi al regime di proroghe di cui avrebbero beneficiato le imprese, vorrei ricordare al Consigliere Delegato che in Regione vi sono scaffali pieni di note associative, stratificatesi negli anni, con le quali si sollecita la stessa Regione ad avviare senza indugio la stagione delle gare al pari delle altre regioni italiane. Se ciò in Abruzzo non è stato fatto le ragioni risiedono solo ed esclusivamente nella volontà regionale di sottrarre fino a quanto possibile dalle procedure di gara la propria azienda. Ora che i termini stanno per spirare, sempre per sottrarre alle procedure concorsuali la propria azienda, si è escogitata la procedura dell'in house. Quanto poi al risibile tentativo di contestare il mio intervento accusandomi di conflitto d'interessi, devo ricordare che l'intervento da me effettuato e che continuerò a portare avanti con estrema determinazione, è stato fatto dal mio profilo personale e come presidente del gruppo Baltour e quindi come portatore di interessi diretti ed inoltre il mio gruppo è stato "costretto" ad andare ad operare fuori regione ed oggi quello che ci viene attribuito come fonte di non meglio precisati vantaggi, pesano nel bilancio del mio gruppo meno del 9%; che il mio ruolo di presidente di Confindustria Abruzzo, nel caso di specie non ha nulla a che fare e comunque non può essere argomento per il quale si tenta di mettermi il silenziatore; che se l'azienda pubblica è associata alla Confindustria la cui permanenza o meno in Associazione è da rinviare alle autonome determinazioni della stessa e comunque le mie osservazioni sono esclusivamente rivolte alla Regione e non a Tua SpA, ve ne sono altre 40 del settore autolinee che immagino giudicano questo mio intervento assolutamente pertinente e doveroso. Continuo a sperare nell'intervento del Presidente D'Alfonso per porre rimedio alla legge liberticida approvata, la quale, se lasciata nei termini come deliberati, ci impegnerà nei prossimi mesi in un duello infinito di cui oggi ne stiamo assaporando solo l'inizio.