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«Il turismo in Abruzzo deve fare ancora tanti passi avanti, ma chi in questi giorni parla di un calo del 40% (il riferimento è a Federalberghi con Giammarco Giovannelli presidente) non si riferisce a tutto l'Abruzzo e sicuramente non rappresenta il 90% della categoria». La Confesercenti aspetta la chiusura della stagione per i bilanci. Scrivono Rivo Ciabattoni (Assohotel), Gianluca Grimi (Federazione pubblici esercizi Fiepet) e Giuseppe Susi (balneari Fiba) che «la stagione si sta svolgendo con alti e bassi e non tutti i territori stanno vivendo lo stesso trend». «La balneabilità delle acque, finalmente senza le criticità degli anni passati, e il bel tempo, stanno aiutando la costa, colmando molti dei ritardi registrati da hotel e camping dopo la paura generata dagli eventi invernali. Non tutto è stato recuperato, ma rispetto ai timori il calo non è catastrofico». Per Confesercenti l'Abruzzo «ha bisogno certamente di una fase nuova nel turismo, con un progetto strutturale e un'immagine radicalmente modificata capace di farla diventare appetibile per nuove fasce di utenza». Il contributo «dato dagli attuali strumenti organizzativi - prosegue la nota dell'associazione di categoria - è molto scarso e vanno rivisti subito: serve invece una progettualità forte che coinvolga anche il sistema dei trasporti e della mobilità, e già dalla fine di questa stagione occorre fermarsi e ragionare insieme».