LA NUOVA IMPRESA DELL'UOMO PLASMON CHE PARTIRA' DA SEBENIK IN PATTINO VERSO GIULIANOVA
Fioravante Palestini, 71 anni, da tutti conosciuto come Gabriellino e indimenticato, almeno per i meno giovani, testimonial della Plasmon, nella pubblicità in bianco e nero sulla Rai degli anni ‘60/’70 del Novecento, si prepara ad un’altra sfida ardua: la traversata in pattino da una sponda all’altra dell’Adriatico. La nuova sfida è stata presentata nella sala Corradino D’Ascanio della Regione in Piazza Unione a Pescara. L’intenzione è sportiva ma non solo. Sul primo fronte si tenterà di colmare la distanza tra i due punti opposti del “Mare nostro” cercando si superare il record personale stabilito nel 2009, con un tempo inferiore alle 29 ore e 30’, quello impiegato nella precedente esperienza. Allora Gabriellino aveva voluto dedicare l’impresa alla memoria del giudice Giovanni Falcone , in questa circostanza, stante la triste ricorrenza del XXV anniversario degli attentati mafiosi che hanno ucciso, appunto, Giovanni Falcone, sua moglie Francesca Morvillo e, qualche mese dopo, Paolo Borsellino, insieme gli uomini delle rispettive scorte, saranno proprio loro, le persone dedicatarie di questa nuova fatica sportiva. Fioravante Palestini, a bordo di un catamarano, nella prima mattinata del prossimo 26 agosto partirà dal porto di Giulianova, salutato da una folta delegazione di autorità, amici e giornalisti per raggiungerà Sebenik in Croazia da cui darà il via alla sua nuova sfida. Appena avrà il conforto delle previsioni meteorologiche per stabilire con precisione la data d’inizio dell’impresa, prevista comunque nei giorni successivi al prossimo 26 agosto, Gabriellino, si siederà sul sedile del pattino, chiamato non a caso “ Il riscatto” e diventato ormai il suo vero obiettivo esistenziale e, imbracciati i remi, comincerà a vogare in direzione di Giulianova. L’obiettivo è anche di compiere la traversata dell’Adriatico in un tempo record ma, soprattutto, di affidare al prossimo un messaggio molto esplicito. “ L’onestà e la nobiltà dello sport”, rivela Palestini, “sono uno strumento di riscatto molto chiaro per chi, come me, ha sbagliato e vuole intraprendere un percorso di riconciliazione con se stesso e con gli altri. Questa sfida”, conclude Palestini,” è anche un modo per far capire ai giovani, a chi si trova in difficoltà, che c’è sempre la speranza, da coltivare con la volontà, di poter trovare una via d’uscita ad ogni avversità”.