«Vogliamo che partano i lavori subito, perchè non vogliamo più stare fuori casa. E vogliamo tornare in case sicure». E' questo l'accorato appello di gran parte dei presenti all'incontro che si è svolto ieri sera a Colleatterrato organizzato con gli amministratori da
Alfonso Ferrante presidente dell'associazione "commercianti uniti post sisma Teramo".
E una risposta speranzosa è arrivata dal responsabile dell'ufficio Usr di Teramo, l'ingegner
Marcello D'Alberto, che ha detto: «I lavori per far rientrare i cittadini nelle case dell'Ater saranno avviati a gennaio ed il tutto, per le case danneggiate in categoria B, dovrà essere concluso entro il 2018, poi toccherà alle catalogate E».
Poi il responsabile dell'Ufficio Ricostruzione ha fatto il punto della situazione sugli alloggi Ater: «Lo scorso mese di luglio ci siamo occupati delle case Ater. Stiamo accelerando le procedure. Nel frattempo - ha spiegato
D'Alberto - l’Ater ha dato mandato ad un gruppo di professionisti di lavorare sugli immobili, per rimettere all’Usr una prima analisi di computo metrico per recuperare l’agibilità degli immobili . In provincia di Teramo servono 49 milioni di euro per il recupero. E' stato stanziato un primo fondo per 50 milioni di euro in Abruzzo. 6 milioni e 500 mila euro ripartiti tra le province di Teramo, l’Aquila e in parte in quella di Chieti. Ma è in via Giovanni XXIII e in via Adamoli, a Colleatterrato, che saranno spesi i 4 milioni di euro, per un totale di 64 immobili.
Dunque - ha ribadito D'Alberto - il 65% di questi fondi sono andati all’Ater Teramo, con ordinanza n. 27 che sarà rifinanziata appena possibile e partiranno i cantieri".
Il Sindaco di Cortino
Gabriele Minosse è ottimista: «Sono convinto che si partirà in modo spedito. La normativa c’è».
Non c'era il Sindaco di Teramo
Maurizio Brucchi all'incontro ed i presenti, i residenti lo hanno notato e fatto notare all'assessore
Franco Fracassa intervenuto al suo posto: «Oggi l’Ater sta rispettando la normativa e l’ordinanza che evidenzia come le case vanno migliorate sismicamente, il problema forse riguarda anche l’Ater stesso che ha bisogno di personale per fare gli appalti. Non basta quello che c’è oggi, è troppo poco».
Poi
Fracassa ha ricordato la sua totale contrarietà alle casette: «Tutti gli appartamenti non venduti a Teramo, invece di fare le casette di legno che costano 1.500 euro al mq, faranno posto alle famiglie ancora fuori casa. Riporteremo così 200 famiglie sul territorio facendole rientrare dal mare, perché a Teramo le casette di legno non le vogliamo».
Il presidente della Provincia
Renzo Di Sabatino è stato più concreto:
«C’è una questione complessiva delle risorse. La ripartizione dei fondi non funziona così come è stata fatta. O meglio non funzionerà in un secondo tempo. Ma c’è poi la questione per l’Ater di mettere insieme il personale che non è sufficiente. Farò un incontro con il presidente D’Alfonso per fare in modo che vengano aumentati i fondi perchè 49 milioni sono pochi. 31 sono i condomini Ater danneggiati: 23 sono in categoria B e 8 in categoria E e servono più soldi».
Raffaele Foschini, dirigente del settore tecnico e gestione del patrimonio Ater, intervenuto all'incontro in rappresentanza dell'amministratore unico
Armando Rampini, impegnato in contemporanea in una riunione ad Ancona sempre sulla questione della ricostruzione, ha fatto il punto della situazione su sollecitazione dei presenti:
«L’Ater ha presentato un piano di riorganizzazione alla Regione e da notizie che abbiamo, ufficiose, ci risulta che sia stato approvato. In quel piano sono previste nuove assunzioni di personale tecnico ed amministrativo a tempo determinato, che probabilmente non sarà sufficiente per tutto il lavoro che ci aspetta. Allo stato attuale, l’ufficio tecnico dell’Ater non è in grado di supportare il lavoro: in organico ci sono solo due tecnici e le risorse umane sono fondamentali per poter operare».
A Cortino, invece, ha spiegato il Sindaco Minosse sono stati assunti i tecnici: architetti ed ingegneri.
E a chi criticava che le case Ater sono in gran parte danneggiate a Teramo per mancanza di manutenzione, il dirigente
Foschini ha replicato: «Le case dell’Ater hanno bisogno di un piano rilevante per la manutenzione e per fare questo occorrono risorse che non abbiamo e che non rispondono alle giuste esigenze per immobili che risalgono agli anni 60».
I complimenti dei presenti sono andati tutti per il comune di Crognaleto che ha saputo ricostruire e che si sta muovendo bene. A prendere i complimenti l'assessore post sisma e vice sindaco
Domenico Cortellini, che ha però evidenziato che:
«noi abbiamo 520 appartamenti non agibili, nessuna casa è Ater».
La riunione si è conclusa con uno scontro verbale tra l'assessore
Fracassa e il consigliere del Movimento Cinque Stelle
Fabio Berardini quando i presenti hanno chiesto di fare chiarezza sulla spinosa questione della riapertura delle scuole per "un comune che ha pensato solo a fare le rotonde".
«Noi ad oggi non sappiamo dove andranno i nostri ragazzi e se torneranno nelle scuole. Non avete programmato nulla - hanno detto i cittadini - ed oggi ci ritroviamo in questa situazione».
E stamattina alle ore 10 c'è la manifestazione in piazza Orsini, organizzata dal Comitato per la sicurezza nelle scuole alla quale prenderà parte anche il Sindaco ,che ieri sera non si sarebbe presentato all'incontro perchè sarebbe stato impegnato in una speciale trasmissione sulla Rai in diretta. La campagna elettorale per le politiche di Brucchi è più che incominciata oramai, con l'amaro in bocca dei cittadini sfollati, che non perdoneranno alle prossime elezioni comunali questo "disastro" e questo "buco" amministrativo a Teramo.