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Non ci sono cétégorie
Non c’erano. I genitori, a protestare per le scuole insicure, in piazza non c’erano. C’erano addirittura rappresentanze venute da San Giuliano, dalle Marche, ma non c’erano le famiglie di Teramo. Neanche alcune di quelle - come spiega Leda Ragas sul suo profilo - che pure quella manifestazione l’avevano sollecitata. Il comitato non si perde d’animo però, ed annuncia una nuova manifestazione, anzi: due. La prima, sarà quella del giorno della riapertura, ovvero il non far entrare i propri figli, magari anche con un supporto visivo (si pensa ad una maglietta gialla con la scritta “Io non ci sto”); la seconda: una nuova manifestazione pomeridiana, di sabato, invitando tutte le famiglie stavolta a far sentire la propria voce. Intanto, il Sindaco tace. Brucchi aspetta l’esito dei sondaggi “Lc3”, che sono quelli più approfonditi (vedi foto), per valutare eventuali sistemazioni diverse delle popolazione scolastica. Non è escluso, infatti, che si assisterà ad una ridistribuzione degli studenti tra i vari edifici. E lunedì pomeriggio, inoltre, lo stesso Brucchi andrà ad incontrare Errani per conoscere i tempi veri dei musp, i moduli provvisori che alla D’Alessandro dovrebbero ospitare circa 900 ragazzi. Poi, le elezioni. Che sono un particolare importante, in questa vicenda. Nel 2018, si voterà. Al Parlamento e, se si scatena la corsa dei Sindaci e dei Presidenti delle Regioni ad un seggio a Roma (e si scatenerà di certo), si voterà anche al Comune. E se si vota, tutto deve essere “bello e perfetto”. Anche le scuole. Vuole una leggenda metropolitana (che leggenda, poi, non è), che sul far del Ferragosto, nel corso di un incontro, l’aspirante parlamentare Paolo Gatti abbia detto all’aspirante consigliere regionale Brucchi (lui spera nel Parlamento) che, per essere eletti, non si può certo cominciare un anno scolastico con le scuole chiuse. Dunque, l’ordine di partito è chiarissimo: “Le scuole riapriranno tutte”. Gatti (che è stato in proprio, o con i suoi, titolare dell’assessorato scuola negli ultimi nove anni), non può permettere che anche un solo istituto non riapra. Non sarebbe bello in campagna elettorale. E Brucchi lo sa.