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E' un caso politico l'esclusione delle strade provinciali teramane dall'elenco delle arterie abruzzesi trasferite sotto la competenza dell'Anas. Il ministero delle Infrastrutture (Mit), ed il sottosegretario Umberto Del Basso De Caro in risposta ad un'interpellanza urgente posta dal deputato rosetano del Pd Tommaso Ginoble sulla decisione della Conferenza unificata Stato-Regioni e Stato-Città ed autonomie locali del 3 agosto scorso per sancire l'intesa sullo schema di decreto del presidente del Consiglio non fornisce spiegazioni sul perchè le strade teramane siano rimaste fuori dalle competenze Anas nonostante con diverse lettere la Provincia ne aveva chiesto l'assunzione. L' Anas ha acquisito 3.523 chilometri di strade, dei quali circa 453 di provinciali abruzzesi, escludendo tutte le arterie del Teramano nonostante siano tra le più colpite da terremoti e maltempo denuncia  il parlamentare abruzzese che ora chiede di porre rimedio a questa offesa perpetrata a danno di un territorio già duramente colpito dalle calamità naturali. Stamattina conferenza stampa a Teramo dell'on. Ginoble per tornare a denunciare una situazione definita da tutti i protagonisti della vicenda: paradossale. Nella sua risposta, il ministero ricorda che, «al fine di attivare una fase di concentrazione e condivisione con le Regioni e con tutti gli ulteriori soggetti interessati, è stato avviato un apposito tavolo tecnico». E, sebbene sia stato chiesto «a tutti i soggetti partecipanti di inoltrare alla competente Direzione generale per le strade e autostrade» del Mit «le proprie eventuali osservazioni e/o richieste di integrazione», fa sapere De Caro, non ne sono pervenute né «da parte della provincia di Teramo né da parte dell'Upi (Unione delle province italiane, ndr)». Ma questo non risulta vero perchè la Provincia ha iniziato ad occuparsi della questione sin dal 15 dicembre 2014. Quando la Provincia di  Teramo, prima in Abruzzo, rimette alla Regione e all'Anas un'ampia proposta di riclassificazione delle strade provinciali. Poi, quasi un anno dopo, il 27 novembre 2015, la Provincia riformula una proposta, meno onerosa per l'Anas, contenente 14 strade provinciali e individuando anche l'ordine di priorità. Ma non è tutto. Nel gennaio 2017 la Regione, inaspettatamente, rimette una proposta di convenzione dalla quale risulta che Anas riprende in carico un'unica strada, la 259. Proposta che, con nota del 14 febbraio 2017 (protocollo 24068), la Provincia rigetta integralmente. Poi, lo scorso 1° giugno, l'Ente teramano scrive a Ministero, Regione e Anas, contestando la scelta e riproponendo l'inserimento di altre tre strade: la Silvi-Atri (553), la Bisenti (365) e la Isola-Montorio (491). E, ancora il 12 giungo, la Provincia di Teramo è tornata a chiedere chiarimenti al Ministero, alla Regione Abruzzo e all'Anas, ma senza avere risposta.   Dalla Regione risultano pervenute due richieste di integrazione. Richieste che, secondo De Caro, sono state interamente recepite e integrate all'interno dell'originaria proposta del ministero e che non riguardavano le provinciali teramane. Per la Regione, Teramo beneficerà dei finanziamenti per la Teramo-Mare (85 milioni di euro) e del piano di riqualificazione della Teramo-Ascoli senza contare gli interventi programmati da Anas sulle strade danneggiate dal sisma, soprattutto nel Teramano e questo per la Regione Abruzzo basterebbe a chiudere questa polemica e a spiegare che Teramo ha avuto i suoi benefici ma per l'onorevole Ginoble non è così e la guerra contro il Ministero e la Regione risulta appena iniziata.