FOTO-VIDEO/ SCIOPERO AD OLTRANZA ALL'HATRIA DI SANT'ATTO, BLOCCATI CINQUE CAMION, INTERVENGONO LE FORZE DELL'ORDINE. IL PRESIDENTE DI SABATINO INCONTRA L'AD
E' da una settimana che i lavoratori dell'Hatria di Sant'Atto sono scesi in sciopero per evitare il licenziamento di 55 persone e dopo una serie di incontri e scontri con la proprietà, dopo riunioni a Pescara e in Confindustria, oggi i dipendenti hanno impedito a cinque camion di caricare i sanitari che dallo stabilimento teramano dovevano essere portati in varie zone d'Italia e d'Europa. I lavoratori si sono messi davani ai cancelli impedendo ai mezzi di entrare, i quali non hanno potuto fare altro che ripartire senza i materiali.
Sul posto sono state chiamate anche le forze dell’ordine. Lo sciopero è andato avanti per tutto il giorno. Verso le 16,30 si è presentato il Presidente della Provincia Renzo Di Sabatino in azienda per parlare con l'amministratore.
«L'Amministratore di Cobe Capital Antonio Valentini ha preso l'azienda ad un euro e senza un debito dalla Marazzi che ha lasciato l'Hatria con 5 milioni in cassa e il magazzino pieno per 8 milioni di euro, quattro anni fa. Oggi ci ritroviamo con 55 esuberi ed una procedura di mobilità iniziata il 4 agosto, due incontri fatti in Regione e Valentini che rimane sui suoi passi. Avevamo prospettato un part time collettivo al 70% o differeniato per salvare le 55 unità ma l'azienda non vuole sentire nulla. Da lunedì abbiamo bloccato l'azienda e tutte le spedizioni. Stanno lavorando solo 8 persone per non danneggiare il lavoro», dichiara la RSU Hatria.
E domani si ricomincia. Ad oltranza.
GUARDA IL VIDEO CON LO SCIOPEROIl presidente Renzo Di Sabatino ha incontrato questo pomeriggio i lavoratori dell’Hatria di Sant’Atto in sciopero da una settimana e in presidio davanti all’azienda. La Provincia sta seguendo la vertenza da settimane e ci sono stati numerosi incontri al tavolo delle relazioni industriali sia a Teramo sia in sede Regionale.
“Rispetto alla proposta iniziale della proprietà, 55 esuberi, siamo scesi a 35 con la possibilità per 3 di andare in pensione con la Naspi – dichiara Di Sabatino – mentre si stanno vericando tutte le altre possibilità alternative al licenziamento e soprattutto se ci sono le condizioni per una parte dei lavoratori di accedere all’accesso pensionistico anticipato. Sul tavolo potrebbe esserci un allargamento del part time ma la tensione resta alta perché si tratta di scelte e soluzioni dolorose. Domani ci sarà un’Assemblea, ho chiesto ai dipendenti e ai sindacati di formulare loro una proposta che mi impegno a portare al tavolo delle relazioni industriali riconvocando l’azienda”.