- a) "Paese di mungitura": nome del Paese nel quale è stato munto il latte;
- b) "Paese di confezionamento e trasformazione": nome del Paese nel quale il latte è stato condizionato o trasformato.
CHE LATTE C'E' NEI FORMAGGI ABRUZZESI? ADESSO LO SAPREMO...PER LEGGE
Scatta definitivamente l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del latte e dei prodotti lattiero-caseari come burro, formaggi, yogurt per impedire di spacciare come Made in Italy i derivati ottenuti da latte di allevamenti stranieri. Lo rende noto la Coldiretti nell’annunciare che è scaduto il termine di 180 giorni per smaltire le scorte di confezioni con il sistema di etichettatura precedente all’entrata in vigore dal decreto Indicazione dell'origine in etichetta della materia prima per il latte e i prodotti lattieri caseari, in attuazione del regolamento (UE) n. 1169/2011 firmato dai ministri delle Politiche Agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda. Una tutela in più anche per i prodotti abruzzesi tradizionali che rientrano nell’elenco approvato dal Ministero delle politiche agricole quali la scamorza, il pecorino, la caciotta o il caciocavallo abruzzese o la prelibata giuncata della tradizione casearia regionale: da oggi sarà possibile verificare in etichetta se il latte con cui sono prodotti è italiano.
L’obbligo di indicazione di origine del latte o del latte usato come ingrediente nei prodotti lattiero-caseari, si applica - spiega la Coldiretti - al latte vaccino, ovicaprino, bufalino e di altra origine animale e sarà riconoscibile in etichetta dalle seguenti diciture: