
Colpo a sorpresa ma poi mica tanto del segretario del Pd di Montorio
Vincenzo Macedone che stamattina sbotta e lascia il partito con tutta la sua segreteria a poche ore dall'apertura dei seggi per il rinnovo dei circoli e della segreteria provinciale del Pd.
Scrive Macedone: «La misura era già colma 8 mesi fa (60 tessere false denunciate in Procura), ma adesso si è superato ogni limite possibile, di immoralità, di illegalità, di mancanza di rispetto sia delle persone che delle regole e dello statuto di un partito che si definisce, nel suo stesso nome, ‘democratico’!!! Quindi lascio questo scempio a chi lo ha deliberatamente provocato, a chi per quasi un anno, in barba alle regole e anche alle leggi, ha fatto forzature inaudite, con la complicità di mandanti che sono annidati sia negli organismi provinciali (in primis nella figura dello stesso segretario Minosse, fantoccio di Mariani) sia negli organismi regionali (segreteria in primis). Una profonda delusione anche nell’atteggiamento del segretario regionale Rapino, silente e accondiscendente nel soddisfare ogni “capriccio” dei cosiddetti “big” di questo partito provinciale, ormai allo sfascio più completo. L’ennesimo abominio, dopo denunce alla procura e alla questura su ipotesi di reato gravi riguardanti le 60 tessere false, ci siamo ritrovati un anagrafe certificato, utile al voto del congresso di domenica 22, praticamente intonso! Inseriti in anagrafe: 4 amministratori facenti parte del gruppo consiliare Si Può Fare avverso al PD, tesserati residenti in altri comuni, 21 tesserati che non avevano pagato la tessera a febbraio, ma che adesso, non si sa come, alla vigilia del voto congressuale, risultano paganti… E’ evidente anche ad un bambino che hanno commesso abomini e illeciti, solo per avere qualche voto in più, nella logica, già denunciata da altri ex tesserati, che il circolo, e il partito è ormai solo un contenitore vuoto che serve per logiche di spartizioni più alte e di candidature. Noi non siamo MAI stati a questi giochi e per questo DOVEVAMO essere eliminati. In questi 3 anni e mezzo da segretario di circolo ho avuto come obiettivo primario di riportare il circolo e la discussione politica in mezzo alla gente, e lo dimostrano le numerose iniziative di livello che abbiamo organizzato, da soli! Ho subito un graduale isolamento da parte di quei 4/5 dirigenti e ex dirigenti, che aspettavano il momento propizio per sferrare l’attacco e togliere di mezzo un segretario scomodo, non succube delle logiche di spartizioni di potere, LIBERO di appoggiare chiunque, ma non per scambi di favori, ma solo perché i PROGETTI erano credibili, seri, condivisibili. Abbiamo costruito un gruppo dirigente nuovo, di gente pulita, capace e appassionata. Abbiamo avuto dai nostri elettori un mandato chiaro “Fare l'opposizione a questa maggioranza” il Partito Democratico si ritrova oggi ad avere 4 consiglieri di “Si Può Fare” iscritti al P.D. Questo contro lo statuto e contro qualsiasi morale politica. Non è bastato. Hanno visto in noi quello che LORO non sono e quindi un nemico da abbattere. Negli ultimi 8 mesi ho subito, da segretario di circolo, le peggiori barbarie, attacchi personali, minacce, il non rispetto di nessuna regola del partito, commissariamenti farlocchi, e provvedimenti SENZA motivazioni valide, senza nessun documento ufficiale, senza nessun “alto dirigente” che firmasse qualche carta… Perché si sa… carta canta, e nessuno vuole ritrovarsi in mezzo ai casini. Abbiamo denunciato un tesseramento FALSO e nessuno ci ha difeso! Un segretario provinciale (Minosse) che difende Viviani commissariato, a suo dire, ingiustamente, e che NON alza un dito per difendere il segretario di Montorio, che ha rispettato le regole, che ha portato avanti un circolo lasciato dal predecessore (Di Centa) in mezzo alle macerie. Nessuna parola di conforto, nessun articolo sui giornali in difesa del segretario, ma anzi… appoggiava e avallava un commissariamento basato sul NULLA ASSOLUTO, senza un atto ufficiale della Commissione Regionale di garanzia. Sono passati 8 mesi… e in 8 mesi abbiamo continuato a denunciare agli organismi di garanzia provinciali, regionali e nazionali gli illeciti commessi da una banda di soliti noti... noti i mandanti, noti gli esecutori materiali. Nessuna risposta. Nell’ultima riunione tenutasi a Pescara il 18 ottobre (riunione dove il segretario Rapino si è guardato bene dal partecipare) nonostante la difesa di due consiglieri regionali e di una dirigente nazionale, l’unica proposta sul piatto era che IO DOVEVO FARE UN PASSO INDIETRO per favorire agli amministratori (Guizzetti, Foglia, Scavuzzo, Petrarca e successivamente al sindaco Di Centa) di rientrare nel PD di Montorio, pena il commissariamento se non immediato, ma al massimo tra 5/6 mesi! Un ricatto in piena regola!! Nulla è valsa la proposta di una lista unitaria. Bene, IO a questi giochini NON CI STO. Vado via dal PD, ma non dall’impegno politico locale, provinciale, regionale e nazionale. Con me oggi lasciano, questo letamaio fatto di ricatti, minacce e affronti personali, che poco hanno a che fare con la Politica con la P maiuscola, i due consiglieri comunali di opposizione (Formicone e Di Donatantonio, che è anche membro della segreteria regionale), i 5 membri della segreteria, i 12 dirigenti del locale direttivo uscente, i 3 dirigenti provinciali uscenti, e molti tesserati che non vogliono avere nulla a che fare con queste porcate. Il futuro ci riserverà molte sorprese. Hanno creato l’ennesimo strappo con la sinistra del PD, in un comune da sempre di sinistra e se ne assumeranno la responsabilità, davanti agli elettori e ai cittadini. Lasciamo con vero rimpianto e rammarico un partito che abbiamo contribuito a fondare nel 2007, ma che non ha più niente, per noi, dei suoi valori fondanti. Lasciamo con la consapevolezza di aver operato sempre lecitamente e seriamente, lasciamo perché i sopprusi, le falsità, gli illeciti che sfiorano reati, non sono parte del nostro mondo. Lasciamo pur avendo la maggioranza dei tesserati e la vittoria certa al congresso, perché siamo ONESTI, e non cambiamo opinione SOLO per mantenere il nostro sedere sulla poltrona, come invece fanno altri. NOI siamo vincenti dentro, nell’anima e nella morale. La comunità di questo partito è fatta anche di gente onesta, ma è ancora, purtroppo, la minoranza e sempre di più gli onesti fuggono via da queste logiche. Lasciamo il PD, ma porteremo avanti sempre le nostre battaglie, che ci hanno contraddistinto in questi anni, sia in consiglio comunale, che fuori, in mezzo alla gente. Non lo faremo in nome di un partito che non ci ha tutelato e che ha preferito tutelare i traditori, i voltagabbana, le banderuole, e i cosiddetti “big” (grandi solo nella stazza fisica, ma non in quella morale) che detengono il potere… il potere fittizio di tessere fatte con la coercizione e con l’abuso… e non di tesserati coscienti e consapevoli dell’impegno politico che viene dall’aderire ad un partito. Si tengano il loro “votificio” e le loro telefonate intimidatorie. Noi la Politica la facciamo in modo diverso», conclude la lunga nota di Macedone che spiega anche che: «Continueremo a fare politica a Montorio con il mio gruppo ma con logiche ben diverse da quelle portate avan ti fino ad oggi da Minosse».