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A nuova Giunta fatta, dopo le dimissioni dei tre gattiani, interviene il pentastellato Fabio Berardini, che la considera "illegittima" «Con Decreto Sindacale n° 14 del 9/11/2017 il Sindaco Brucchi ha effettuato l’ennesimo rimpasto di Giunta, ridistribuendo le deleghe dei tre componenti che hanno rassegnato le proprie dimissioni nella mattina di ieri. La nuova Giunta è così composta: 1) Genere maschile (4): Brucchi, Canzio, Cozzi, Di Sabatino (pari al 66,6%) 2) Genere femminile (2): Marchese, Misticoni (pari al 33,3%) L’art. 1, c. 137, della legge 56/2014 ha previsto che “nelle giunte dei Comuni con popolazione superiore a 3.000 abitanti, nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%, con arrotondamento aritmetico”. La norma, in assenza di ulteriori precisazioni, va intesa nel senso che, nel computo della percentuale, si deve tenere conto anche del Sindaco, in quanto componente della Giunta come chiarito dal Ministero dell’interno, Dipartimento affari interni e territoriali, con circolare n. 6508 del 24 aprile 2014. Nella predetta circolare è possibile leggere che, in base al principio generale, “nelle ipotesi in cui l’ordinamento non ha inteso annoverare il sindaco, nel quorum richiesto, lo ha espressamente indicato usando la formula “senza computare a tal fine il sindaco” e secondo prevalente giurisprudenza, si è indotti a ritenere che sia legittimo includere nel calcolo degli assessori anche il sindaco, a garanzia della rappresentanza di genere (nello stesso senso, si veda, TAR Calabria, sede di Catanzaro, sent. n. 1 del 9 gennaio 2015). Il Consiglio di Stato, Sezione Quinta, con sentenza n. 406, emessa in data 27.10.2015 e depositata in data 03.02.2016, ha confermato la sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale Calabria – Catanzaro con la quale ha riconfermato il carattere inderogabile della percentuale di “quote rosa” nelle Giunte comunali prevista dalla legge n. 56/2014, c.d. Delrio. Ciò premesso è possibile affermare con assoluta certezza che la nuova Giunta varata dal Sindaco Brucchi è completamente illegittima e, pertanto, invitiamo il Consiglio regionale di parità a provvedere con il relativo ricorso».