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Oltre due ore di Assemblea con il presidente Diego Di Bonaventura e con la partecipazione del Comitato di Quartiere e nella prima parte anche del Comune di Teramo rappresentato dalla vicesindaca Cristina Marroni. L’incontro è stato voluto dagli studenti dell’Istituto Comi-Forti- Pascal che sono in autogestione dalla scorsa settimana e che vogliono garanzie sul non trasferimento dell’istituto in altre sedi.
 
Al termine gli studenti hanno deciso di sospendere l’autogestione in attesa dell’incontro del 18 dicembre proposto da Di Bonaventura. “Se vi abbiamo dato la percezione che chiudiamo il plesso vi chiedo scusa. Sono stato eletto il 30 ottobre e in 15 giorni abbiamo dovuto affrontare problemi non nuovi: l’istituto è  sottodimensiato, non da oggi, è un problema che si trascina da qualche anno. La Regione, seguendo le linee ministeriali, ci ha anticipato che quest'anno non avrebbe confermato la reggenza e ci avrebbe accorpato. Abbiamo evitato questa scelta opponendo una visione a lungo termine.  Ora però dobbiamo lavorare, insieme: la Provincia, il Comune, le dirigenze scolastiche, l’Ufficio scolastico provinciale i Comitati di quartiere. Questo si fa con i numeri e le carte in mano e io vi voglio nel tavolo di lavoro perché dovete essere coinvolti nel processo decisionale, dovete sentirvi agenti, protagonisti.  Vi chiedo scusa se non vi ho incontrato prima così come non abbiamo avuto modo di incontrare il Comune di Teramo, ma è stata solo una questione di tempi. Su Teramo abbiamo decine di milioni di investimenti sulle strutture scolastiche, finanziamenti che in diverse forme sono riconducibili al post terremoto: 5 milioni solo al Pascal, 7 milioni al professionale di via San Marino, 6 milioni 350 allo Scientifico Einstein, 4 milioni e 900 mila euro per l’Artistico, 2 milioni e 900 mila euro per l’ala più recente del Comi. Non avremo un problema di spazi ma di riorganizzazione. E’ chiaro che si tratta di interventi che non hanno tempi brevi di realizzazione, abbiamo la possibilità di riflettere e ragionare considerando le dinamiche complessive, didattiche, sociali, urbanistiche che questi investimenti comportano. Dobbiamo crederci a partire dal fatto che questo Istituto può ritrovare i numeri per l’autonomia”.
 
Le questioni aperte sono molte e coinvolgono aspetti – come il sottodimensionamento dell’Istituto e la riorganizzazione degli spazi sulle base delle iscrizioni – che possono trovare una soluzione solo all’interno di un confronto complessivo con le Dirigenze e con l’Ufficio scolastico provinciale anche perchè nel corso dell’Assemblea sono emerse posizioni diverse rispetto alle soluzioni possibili (la vicesindaca di Teramo propone che il Polo tecnico si faccia alla Cona con un accorpamento con il Milli,  alcune componenti della scuola vorrebbero tornare al Comi di viale Bovio).
 
“E questo è un aspetto che dobbiamo risolvere  – ha spiegato il Presidente – le nostre proposte saranno forti se riusciamo a fare un sintesi. Una cosa è certa tutto avverrà con un percorso meno concitato di quello degli ultimi giorni e ogni scelta sarà presa insieme”.
 
In ogni caso il Piano di Dimensionamento scolastico, sulla base di un emendamento presentato dal Comune di Teramo e approvato all’unanimità, prevede il congelamento di ogni scelta e propone di continuare con la reggenza proprio in considerazione della necessità di una nuova programmazione sulla base dei numerosi investimenti post terremoto.