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Sulla questione del nuovo Ospedale interviene l’Ordine degli Architetti PPC della provincia di Teramo, per tramite del suo Presidente, Arch. Raffaele Di Marcello.

“In questi mesi – dichiara Di Marcello – sull’ubicazione del nuovo nosocomio sono state scritte intere pagine di giornale, con le indicazioni più disparate e, da ultimo, con la richiesta, da parte del Direttore Di Giosia, di fornire progettualità a supporto delle proposte di ubicazione della struttura”

“A supporto di ogni scelta localizzativa – continua il presidente dell’Ordine – vorremmo però comprendere alcune questioni che, a nostro avviso, sono fondamentali per la scelta definitiva dell’ubicazione della struttura. In particolare:

- si è chiarito quale ruolo avrà la nuova struttura nell’ambito della necessaria riorganizzazione del sistema ospedaliero provinciale e regionale?

- si ha ben chiaro quale sarà il destino delle strutture ospedaliere esistenti (Giulianova, Atri, S.Omero, Teramo) atteso che, da quanto è possibile conoscere, quasi tutti gli edifici hanno indici di vulnerabilità sismica inferiori a 0,1 e, quindi, vanno urgentemente adeguati sismicamente?

- le amministrazioni coinvolte – ASL e Comune di Teramo in primis, ma anche Provincia e Comuni del territorio provinciale – si sono mai riuniti per stabilire, concordemente, una strategia di copianificazione in modo da individuare, alla luce degli elementi di cui sopra, il sito più idoneo?

- si è consapevoli che, nella programmazione e progettazione di una qualsiasi opera pubblica, e in particolare quando si parla di una struttura ospedaliera (che, per legge, deve essere in Classe d’uso IV e, cioè, deve garantire la sua funzionalità anche in caso di eventi sismici importanti) che, a supporto delle decisioni politiche, si deve tenere conto di una serie di fattori - finanziari, economici, tecnici, sociali – effettuando, in materia scientifica, valutazioni costi-benefici ricorrendo alle tecniche della pianificazione che sono appannaggio di tecnici abilitati, pur tenendo conto delle istanze dei territori interessati?

- si è considerata, nelle diverse proposte di localizzazione, la presenza di vincoli territoriali (Piano Regionale Paesistico, Piano Territoriale Provinciale, Piano Stralcio Difesa Alluvioni, Piano Assetto Idrogeologico, vincolo idrogeologico, zonazione sismica, ecc.); la dotazione di infrastrutture di trasporto e/o la necessità del loro potenziamento; il consumo di suolo; e tutte le altre componenti socio-economico-territoriali che devono essere la base di qualsiasi scelta di trasformazione di un territorio, e in particolare di una scelta che ha ricadute sull’intero territorio provinciale?

In sintesi: la scelta ubicativa del nuovo ospedale sta avvenendo in maniera “scientifica” o si vuole portare avanti il discorso, senza avere chiari gli obiettivi, generali e puntuali, che devono riguardare necessariamente l’intera riorganizzazione del sistema ospedaliero provinciale e regionale, in modo da procastinare la realizzazione dell’opera con il pericolo, o lo scopo, di arrivare alla sua non realizzazione, come già accaduto per il nuovo ospedale di Giulianova?

Da cittadini, prima ancora che da tecnici, assistiamo increduli ad una mancata assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni, e ad un encomiabile interesse da parte dei cittadini e delle associazioni che, però, senza riferimenti ed informazioni certe, non possono che avanzare proposte che, probabilmente, nell’incertezza di dove si vuole arrivare, rischiano di rimanere semplici esercizi di democrazia partecipativa.

Chiediamo, quindi, alla ASL, al Comune di Teramo, alla Provincia di Teramo e a tutti i Comuni della Provincia, di promuovere ogni azione utile a definire, in tempi brevi, le strategie e le azioni necessarie per la riorganizzazione del sistema ospedaliero provinciale, individuando, nell’ambito della stessa, il luogo più idoneo alla collocazione della nuova struttura ospedaliera, a seguito dei necessari studi e, soprattutto, seguendo gli iter previsti dalle norme vigenti in materia di pianificazione e progettazione di opere pubbliche.”

Il Presidente
Arch. Raffaele Di Marcello