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autostradaIl Ministero dei Trasporti chiede restrizioni al traffico per un viadotto, il Cerrano sulla A14, per la presenza di una frana e ammaloramenti sull'impalcato. La società privata Autostrade sostiene invece che è sicuro. Il MIT scrive allora alla prefettura di Teramo chiedendo di esercitare i poteri che gli garantisce la legge ma questa per ora si limita a convocare una riunione fissata a distanza, peraltro, di diversi giorni nonostante il tema sia quello della sicurezza di un'infrastruttura primaria usata da decine di migliaia di cittadini ogni giorno.

A rendere ancora più surreale la vicenda del ping pong delle responsabilità in capo ai vari soggetti, il verbale che il Forum H2O e IL Martello del Fucino sono stati in grado di divulgare dopo un laborioso accesso agli atti (solo dopo l'accesso ci fu risposto, ad oltre un mese dalla riunione, che il verbale era in fase di predisposizione). Si tratta dell'incontro di ben sei prefetture dello scorso 26 ottobre sul tema della sicurezza dei viadotti della A24 e A25, dove uno dei prefetti presenti, Linardi, sostiene che un eventuale intervento di limitazione del traffico "esuli dalle attribuzione dei prefetti".

Il servizio del Tgr Abruzzo andato in onda poco fa racconta nei dettagli questa situazione a dir poco schizofrenica.

Sulla responsabilità dei prefetti basta riportare testualmente il comma 1 dell'Art.6 del Codice della Strada affinché ognuno si faccia un'idea della fondatezza dell'approccio usato nella riunione del 26 ottobre 2018: "1. Il prefetto, per motivi di sicurezza pubblica o inerenti alla sicurezza della circolazione, di tutela della salute, nonché per esigenze di carattere militare può, conformemente alle direttive del Ministro dei lavori pubblici, sospendere temporaneamente la circolazione di tutte o di alcune categorie di utenti sulle strade o su tratti di esse. Il prefetto, inoltre, nei giorni festivi o in particolari altri giorni fissati con apposito calendario, da emanarsi con decreto del Ministro dei lavori pubblici, può vietare la circolazione di veicoli adibiti al trasporto di cose. Nel regolamento sono stabilite le condizioni ed eventuali deroghe."

Auspichiamo a questo punto che la Prefettura di Teramo sul caso specifico che sarà trattato nella riunione del 12 dicembre non si allinei alle posizioni del prefetto Linardi.

D'altro lato ci appare singolare anche solo il poter pensare che lo Stato non abbia l'autorità e il potere (anche quando non dovesse esprimere autorevolezza come nel caso di queste tristi vicende che attengono al sistema autostradale emerse dopo il crollo del Morandi) per chiudere o limitare il traffico su una strada ritenuta pericolosa o rischiosa dal organismo statale preposto alle valutazioni tecniche, in questo caso l'Ing. Migliorino.

D'altro lato non possiamo rilevare come anche nel caso delle gallerie autostradali del Gran Sasso nel recente passato si sia arrivati al punto, sulla sicurezza ambientale e dei trasporti, di non redigere il verbale della riunione più importante svoltasi al MIT a maggio.

Insomma, non vorremmo che l'obiettivo alla fine non sia la sicurezza dei cittadini e/o dell'ambiente ma la ricerca della propria irresponsabilità.

FORUM H2O
IL MARTELLO DEL FUCINO