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dalbertook“Non ci stancheremo mai di ringraziare i medici, il personale infermieristico e sanitario tutto, che con straordinario spirito professionale e civile, si sta prodigando contro il Coronavirus, senza distinzione di provenienza o di luogo di lavoro. E proprio in virtù di tale ineguagliabile impegno, ribadiamo ancora che dobbiamo proteggerli, dobbiamo proteggere chi ci sta proteggendo
Ma ora più che mai alle parole dobbiamo aggiungere i fatti, dobbiamo concretizzare la solidarietà. 
Abbiamo denunciato, e continuiamo a farlo, le gravi carenze di dispositivi di protezione e tutela degli stessi operatori e, in aggiunta, le non poche problematiche che gli stessi lamentano: tamponi a tutti gli operatori sanitari per tutelare la tenuta del sistema, con possibilità di eventuali ripetizioni; maggiore flessibilità sulle indicazioni; maggiore prescrivibilità del tampone da parte dei medici ospedalieri sui ricoverati per le necessità di isolamento immediato dei pazienti che risultassero positivi; tempi brevi sulle risposte, perché uno dei problemi maggiori sono i pazienti “sospesi” ricoverati per altre indicazioni e con elementi compatibili con la condizione di infezione  anche asintomatica (pregressi contatti stretti con positivi); urgenza di procedure per l’isolamento domiciliare: isoliamo i pazienti in casa con i familiari.
Ecco queste sono le urgenze cui dare immediata risposta.
Mi sto adoperando nelle sedi opportune per far si che tali criticità vengano risolte immediatamente attraverso un intervento massiccio delle istituzioni.
Come Presidente del Comitato ristretto e come cittadino, ribadisco, ora più che mai: sentiamoci tutti parte di una stessa unica comunità, senza distinzioni; e di questa comunità ogni medico, ogni infermiere, i sanitari tutti, sono il nostro presidio, il presidio della nostra salute, a prescindere dalla residenza quando anche fosse diversa rispetto a quella che appartiene al nostro destino comune e al futuro di tutte le collettività che come Sindaci abbiamo l'onore di guidare. E noi cittadini, anche noi, dobbiamo fare di più per difendere i nostri presidi: rispettiamo tutte le prescrizioni. Restiamo a casa. Dipende da noi.
Non siamo e non siete soli.
Solo INSIEME ce la faremo”. 

Gianguido D'Alberto