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coronavirusLe Organizzazioni Sindacali FPCGIL, CISLFP e UIL FPL, rivolgono un forte appello a tutte le Amministrazioni Pubbliche affinché il lavoro a casa diventi effettivamente una modalità ordinaria di svolgimento delle prestazioni lavorative in ragione della gestione dell’emergenza COVID-19
La preoccupazione viene proprio nella individuazione delle attività indifferibili per le quali non è consentito lo smart working dove alcuni dirigenti lo fanno in modo generico e poco puntuale e, in diverse occasioni, trascurano che determinate attività seppur indifferibili potrebbero essere garantite attraverso il lavoro a casa.
L’attuale situazione emergenziale che sta colpendo in maniera drammatica il nostro paese, impone la necessità di garantire a tutto il personale che opera nelle pubbliche amministrazioni di operare nella massima sicurezza, assicurando l’adozione di tutte le misure necessarie a tutela della loro salute , nonché ad evitare la diffusione del contagio negli stessi uffici e all’interno del loro nucleo familiare.
Se poi, si considera la carenza dei Dispositivi di Protezione Individuale e la carenza delle necessarie operazioni di sanificazione nei luoghi di lavoro, il lavoro agile è assolutamente necessario e va facilitato e attivato in qualsiasi maniera.
Quindi, rimane obbligatorio organizzare il lavoro agile fino alla cessazione dello stato di emergenza rilevando che per eventuali decisioni non corrispondenti alle disposizioni vigenti, oltre che incomprensibili, esporrebbero i dirigenti al rischio di gravi responsabilità.


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I SEGRETARI PROVINCIALI
f.to Pancrazio Cordone FPCGIL
f.to Andrea Salvi CISLFP
f.to Alfiero Di Giammartino UILFPL