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dariodidarioUna presa di posizioni che arriva da più parti, dallo stesso contenuto e nello stesso momento, contro il Sindaco di Teramo e il suo operato, in un momento in cui la politica dovrebbe farsi da parte e collaborare per il bene dei cittadini e per la tutela della loro salute. Una serie di critiche secondo le quali Gianguido D’Alberto, nella sua funzione di Autorità Sanitaria del territorio e Presidente della Conferenza dei Sindaci dell’ambito della Asl di Teramo, dovrebbe fermarsi e tacere onde evitare “esposizione mediatica” a causa della sua “incompetenza”. Interventi che arrivano proprio nel giorno in cui la Asl di Teramo comunica un vero e proprio bollettino di guerra, con 40 contagi accertati fra medici, infermieri, oss e personale vario, con il coinvolgimento di 6 reparti differenti da quelli delle malattie infettive; nel giorno in cui la Regione Abruzzo divulga i dati sui nuovi contagi che a Teramo raddoppiano il dato di Pescara (+67 nuovi contagiati in un solo giorno); nel giorno in cui il direttore di Malattie Infettive di Pescara annuncia i risultati ottenuti con la sperimentazione di un nuovo farmaco; nel momento in cui dagli ospedali si leva il grido di aiuto per la mancanza di presidii adeguati; proprio nel momento in cui la lotta contro il tempo, nella diffusione del virus, impone di inserire la marcia contro la propagazione della pandemia con l’adozione di misure di emergenza, tese a circoscrivere l’insorgenza di nuovi focolai; proprio quando anche le rappresentanze sindacali, in maniera coesa, chiedono l’estensione dell’effettuazione dei tamponi a tutti i lavoratori operanti nei presidi, compresi gli addetti alle pulizie, ai pasti, alle manutenzioni e via dicendo.
Secondo la “politica teramana”, in sostanza, il Sindaco Gianguido D’Alberto dovrebbe non rispettare i suoi ruoli istituzionali e tacere, oppure mettersi a cercare mascherine, camici, guanti e quant’altro, invece che invocare misure di emergenza in una situazione di emergenza e non rispondere ai giornalisti che hanno il diritto-dovere di informare la cittadinanza.
Sarebbe facile muovere osservazioni a queste polemiche e rispondere a tali provocazioni, ma non cadremo in questa rete e non abbiamo alcuna intenzione di farci trascinare su questa china, non oggi, non adesso. Adesso è necessario collaborare tutti e perseguire unità di intenti nel superamento di questa gravissima emergenza e nella vittoria di questa dura battaglia, e questo ci aspettiamo da chi è chiamato a servire la cittadinanza e occuparsi della salvaguardia e della tutela della sua salute.
Questo ci saremmo aspettati anche dalle opposizioni e, invece delle arringhe a difesa del Direttore Generale f. f. della Asl di Teramo (che di certo non ne ha bisogno, non essendo stato accusato di nulla da nessuno, volendoglisi semmai fornire un valido supporto per gestire al meglio questo difficile momento), ci saremmo attesi parole di ringraziamento e di solidarietà a tutti gli operatori, sanitari e parasanitari in testa che, con spirito di sacrificio e abnegazione si adoperano senza tregua e in condizioni di massimo stress con la sola e unica volontà di assistere e salvare i pazienti ricoverati. Parole che vogliamo indirizzare loro a nome di tutti, unitamente al nostro grazie, che vada non solo a loro ma a tutti coloro che a vario titolo si trovano a combattere in prima linea questa battaglia.
Questo, con tali prese di posizione, si vorrebbe impedire al Sindaco di Teramo; lo si vuole sordo e muto di fronte al grido di allarme che giunge dagli ospedali per mancanza di presidii idonei ad affrontare l'emergenza, per il ritardo nell’esecuzione dei tamponi al personale sanitario, per la mancanza di adeguati dispositivi di protezione personale per gli operatori; per una procedura quantomeno confusionaria nella gestione interna dei contagiati, per la mancanza del farmaco che, al momento, sembra essere l’unico efficace. Con il chiaro fine di scaricare le responsabilità sugli unici veramente in prima linea. Fermo e muto di fronte alla paura dei cittadini per il presente e per il futuro, lo si vorrebbe, di fronte a coloro che sono incapaci di rispettare regole e leggi, diventando un pericolo per loro stessi e per gli altri.
Diciamo quindi con forza che non ci stiamo a strumentalizzazioni politiche e polemiche che, nell’emergenza, diventano scelte scellerate e pericolosissime. Potremo riparlarne semmai a bocce ferme, quando la necessità e l’urgenza di scelte decise e sollecite saranno passate e si dovranno trovare soluzioni adeguate ai danni che l’epidemia e la quarantena avranno lasciato.
Ma adesso è il momento della responsabilità e del buonsenso, in cui non possono trovare ingresso opposizioni strumentali e comunicati di accuse sterili - queste sì, generate da voglia di esposizione mediatica –. Un momento che non è politico, non è di maggioranza o di opposizione e non è neanche del Sindaco, ma è di tutti noi cittadini teramani.

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