Il video-appello realizzato dal Consorzio Colline Teramane nasce dall’idea di dar vita ad un’azione corale attraverso immagini emozionali e realistiche al tempo stesso, in cui protagonisti sono le persone, la terra e naturalmente la vite. Durante tutto questo periodo di emergenza sanitaria, sociale ed economica il lavoro nei vigneti è stato portato avanti con dedizione e passione, ma anche con molta fatica e preoccupazioni e questo video ne vuole essere memoria. Il risultato è una “chiamata” a più voci in cui i produttori compaiano nei propri vigneti, per dare un messaggio di veridicità, appartenenza ma soprattutto di speranza e continuità.
«Abbiamo sentito l’esigenza di raccontare la nostra esperienza di viticoltori in questo momento difficilissimo che stiamo attraversando. – dichiara Enrico Cerulli Irelli, presidente del Consorzio – Tutti siamo rimasti aperti in quanto “attività essenziali” e abbiamo continuato a lavorare nell’incertezza dovuta soprattutto al blocco totale dell’export e alla chiusura di hotel, bar, ristoranti, enoteche e agriturismi. La cura dei vigneti, però, non si è fermata, a fronte di un azzeramento quasi totale del fatturato.»
«Al Governo chiediamo interventi tempestivi, soprattutto sul tema della liquidità alle aziende. Occorre trovare strumenti che ci diano in tempi rapidissimi la possibilità di proseguire i lavori verso la vendemmia 2020 e quindi sopportare i costi di gestione dei vigneti senza un flusso di entrate sufficiente. Le cantine sono piene di vino, sfuso e imbottigliato, vino di qualità con un valore riconosciuto: questa è la migliore garanzia che possiamo dare per ottenere credito.» continua Cerulli Irelli «Il nostro è vino di qualità e il suo valore, in senso ampio, è di interesse culturale, in quanto elemento identitario di un territorio. In questi termini la distillazione, utile in altri contesti, non è per noi un'opzione possibile. Chiediamo strumenti alternativi di supporto, che sostengano le aziende nella necessità di stoccare il vino, nell'attesa che il mercato riparta e sia pronto a riaccoglierlo. Occorrono misure di finanziamento flessibili, che, nel rispetto del principio del “riutilizzo sostenibile”, permettano anche l'acquisto di serbatoi usati, o che incentivino azioni comuni. Le eccessive rimanenze di produzione fanno temere cedimenti nei mercati e turbative nelle dinamiche dei prezzi. Per questo siamo disponibili ad abbassare le rese della prossima vendemmia, se però questa riduzione, sarà supportata finanziariamente dal Governo, per evitare che il peso di queste scelte ricada esclusivamente sui produttori, da sempre i soggetti più fragili della filiera del vino.»