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tribunale 1024x374E' un'inchiesta minuziosa quella che sta portando avanti la Procura di Teramo con la Guardia di Finanza su un presunto sistema illecito di appalti pubblic nei comuni di Teramo, Atri e Pineto.Tanta la documentazione nelle mani di investigatori e inquirenti a cominciare da centinaia di gare d'appalto e altrettante procedure di somma urgenza. Tanti sono dunque gli atti finiti sotto la lente d'ingrandimento dell'autorità giudiziaria al termine di altrettante acquisizioni fatte nei giorni scorsi negli enti pubblici coinvolti: la Provincia, i Comuni di Teramo, Atri e Pineto, i compartimenti Anas di Abruzzo e Marche con la Procura decisa a dimostrare che, in molti casi, le somme urgenze altro non fossero che procedure scelte solo per favorire una impresa rispetto ad un'altra. Il pm Luca Sciarretta sta cercandoi di accertare se vi fosse: "un sistema in cui gli imprenditori si mettevano d'accordo per spartirsi gli appalti con il concorso di funzionari e politici in cambio di qualcosa con un modus operandi ben collaudato".

Un'inchiesta questa, come evidenzia oggi di nuovo il quotidiano Il Centro, è nata dalla mole di intercettazioni del procedimento Castrum e che, parallelamente all'esame della documentazione nelle mani della Finanza, procede anche attraverso i controlli sui conti correnti a caccia di eventuali tracce di tangenti e gli accertamenti tecnici su telefonini e computer sequestrati agli indagati. Restano cinque per ora gli indagati: il consigliere provinciale Mauro Scarpantonio (che nei giorni scorsi ha rimesso la delega alla viabilità); il funzionario del settore viabilità della Provincia Dario Melozzi; gli imprenditori teramani Armando Di Eleuterio (che è anche presidente regionale dell'Ance, l'associazione regionale dei costruttori) e Diego Di Sabatino. Con loro c'è anche il dirigente del settore appalti del Comune di Pineto Donato D'Evangelista. Le ipotesi di reato ipotizzate sono quelle di corruzione, abuso d'ufficio e turbata libertà degli incanti. Un elenco a cui potrebbero aggiungersi anche altri nomi, a cominciare da quelli di nuovi imprenditori. Per la Provincia nel decreto di perquisizione il pm parla «di rilevanti commesse pubbliche garantite negli ultimi anni dalla Provincia alle società riconducibili agli indagati Di Eleuterio Armando e Di Sabatino Diego». Per il Comune di Teramo, invece, parla di «lavori di somma urgenza verosimilmente di natura fittizia assicurati a Di Eleuterio Armando da funzionari in servizio presso il Comune». A Pineto, sempre nel decreto, si evidenziano «rapporti di natura verosimilmente illecita tra gli imprenditori Di Eleuterio e Di Sabatino con il dirigente del settore appalti pubblici Donato D'Evangelista avanti ad oggetto la conduzione e l'aggiudicazione di gare d'appalto indette presso il suddetto ente». Per il Comune di Atri nel decreto si fa riferimento «a rapporti esistenti tra Di Eleuterio Armando e funzionari in servizio presso il Comune aventi ad oggetto l'aggiudicazione di lavori pubblici banditi nel suddetto ente locale», torna a scrivere oggi il Centro.