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Ha pensato bene di arrivare con la propria auto in prossimità della riva del mare, nel cuore di una riserva naturale, non preoccupandosi dei danni che avrebbe potuto cagionare agli ecosistemi di quella pregiata area, che insiste peraltro su una fascia di pubblico demanio marittimo: è quanto accertato alcuni giorni addietro dal personale della Guardia Costiera di Roseto degli Abruzzi, intervenuto nella Riserva del Borsacchio, unitamente a personale della Polizia Locale di Roseto preallertato da una segnalazione.
Al loro arrivo, i militari dell’Ufficio marittimo rosetano hanno accertato la presenza di un’auto rimasta bloccata nel pieno di un’area dunale – dalla quale aveva cercato di divincolarsi con manovre ripetute – evidentemente danneggiata dal transito dell’auto e dai tentativi di disinsabbiarsi.
Per il comportamento gravemente lesivo della zona di particolare pregio ambientale che è la Riserva del Borsacchio e dei suoi preziosi ecosistemi, il conducente dell’auto è stato segnalato alla competente Autorità giudiziaria dai militari della Guardia Costiera, che gli hanno contestato l’ipotesi di reato di distruzione e deturpamento di bellezze naturali di un’area sottoposta a particolare tutela ambientale e paesaggistica. Ancora, al trasgressore è stato contestato anche l’accesso, la sosta e il transito su pubblico demanio marittimo in assenza di autorizzazione, in violazione all’ordinanza balneare regionale; comportamento sanzionato dal codice della navigazione con un verbale di 200,00 €.
“La noncuranza è la disattenzione - afferma Claudio Bernetti, Comandante della Capitaneria di porto di Giulianova che sovrintende l’intera costa teramana – sono circostanze non contemplate quanto si commette un illecito e, ancor più, quando si parla di ambiente. Nessuna tolleranza verso quanti si approcciano alla cosa pubblica come se fosse propria, disinteressandosi delle conseguenze dannose dei propri comportamenti. Elemento ancora più grave, il fatto che si parli in questo caso di una Riserva naturale come quella del Borsacchio, istituita per tutelare i particolari ecosistemi che al suo interno vi trovano riparo, e che nella maniera più assoluta devono essere danneggiati”.
Peraltro, nel corso della quotidiana attività di controllo a tutela dell’ambiente, la Guardia Costiera di Roseto, in sede di ispezione ad uno stabilimento industriale dell’entroterra rosetano, ha accertato la mancanza dell’autorizzazione allo scarico dei reflui industriali in pubblica rete fognaria. Accertamento da cui è scaturita la segnalazione del titolare della ditta alla Procura di Teramo, oltreché l’imposizione – congiuntamente a personale del distretto ARTA di Teramo – di stringenti prescrizioni ambientali per la prosecuzione dell’attività produttiva.