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CARABINIERIBELLAARRESTOI Carabinieri della Stazione di Pineto e del Nucleo Operativo della Compagnia di Giulianova, in collaborazione coi colleghi di Montesilvano, questa notte hanno arrestato due cittadini colombiani: B.C.V., di 25 anni e A.F.R.P., di 29 anni, entrambi già noti alle Forze dell’Ordine. Nell’aprile scorso, infatti, un pinetese si era recato alla locale Stazione dei Carabinieri denunciando di essere stato vittima di una rapina. In particolare aveva riferito che la notte precedente, grazie ad un sito internet di annunci, era entrato in contatto con B.C.V., al quale aveva chiesto una prestazione sessuale dietro pagamento della somma di 50 euro. L’uomo aveva quindi raggiunto l’abitazione del colombiano, a Montesilvano, ma quest’ultimo avrebbe poi preteso una somma maggiore, ovvero 100 euro. Al diniego del pinetese, che quindi aveva deciso di tornarsene a casa reclamando la restituzione dei 50 euro che già aveva consegnato, il colombiano aveva chiamato in ausilio un suo connazionale, nascosto in un’altra stanza della casa. I due, poi, insieme avevano aggredito il denunciante sottraendogli il portafogli contenente circa 500 euro ed il suo telefono cellulare. Infine lo avevano buttato fuori dall'appartamento, dicendogli che qualora avesse voluto la restituzione del cellulare, avrebbe dovuto dar loro in cambio 100 euro. Le immediate indagini sviluppate dai Carabinieri di Pineto e del Nucleo Operativo della Compagnia di Giulianova, svolte soprattutto in modo tradizionale, ascoltando testimonianze e con servizi di osservazione e di pedinamento, hanno permesso di individuare i due rapinatori e di formare a loro carico un robusto quadro indiziario. Il G.I.P. di Pescara, infatti, concordando pienamente con le risultanze investigative dei Carabinieri, ha ordinato l’arresto dei due malviventi, che ora dovranno rispondere dei reati di rapina aggravata in concorso e di tentata estorsione. Al termine delle formalità di rito in caserma, sono stati condotti presso le loro abitazioni di Montesilvano, dove vi permarranno in regime di arresti domiciliari.