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finanzaDopo lunghe e complesse indagini condotte dalla Squadra Mobile della Questura di Pescara, e dal Gruppo della Guardia di Finanza Comando Provinciale di Pescara , coordinate dalla Procura della Repubblica di Pescara, si chiude con cinque indagati sottoposti agli arresti domiciliari, un primo filone
investigativo su appalti nella ASL di Pescara. Le molteplici attività di accertamento effettuate e caratterizzate da intercettazioni telefoniche ed ambientall. acquisizione ed analisi di dati telefonici , servizi di osservazione da parte della polizia giudiziaria, acquisizioni documentali, perquisizioni sequestri didispositivi informatici con conseguente analisi forense del loro contenuto (in parte ancora in corso), hanno disvelato una parte della fitta e ramificata rete di relazioni dell'imprenditore pescarese Vincenzo Marinelli referente sul territorio di società nazionali multinazionali operanti nel settore medico-sanitario quali PHILIPS spa, SERVIZI OSPEDALIERI spa ed ABBOTT spa, nonché ex presidente del Pescara e accompagnatore della nazionale di calcio under 21. Nonostante la plurime fughe di notizie manifestatesi fin dagli inizi, le indagini hanno consentito di raccogliere gravi e plurimi indizi colpevolezza, ritenuti sussistenti dal G.I.P. del Tribunale di Pescara , a carico dei protagonisti di un collaudato meccanismo corruttivo all'interno dell'Ufficio UOC/ABS della ASL di Pescara che ha determinato il condizionamento di almeno cinque gare d'appalto per un valore complessivo pari a trentacinque milioni di euro circa , con costosi doni, cene conviviali, promesse di incarichi più prestigiosi e remunerativi , e con vere e proprie tangenti in denaro che  Vincenzo Marinell direttamente o attraverso i suoi emissari (tra cui G.C., autista e factotum di Marinelli , faceva pervenire a T.P., direttore della Unità Operativa Complessa (UOC) - Acquisizione Beni e Servizi (ABS) della ASL di Pescara nonchè RUP/Autorità di gara. L'utilizzo di fatturazioni false emesse da enti e società compiacenti al gruppo di V.M. e la creazione di appositi fondi neri consentivano di creare la provvista in denaro necessaria per le successive tangenti. Il predetto condizionamento corruttivo è apparso favorito anche dal contributo determinante di altro
funzionario pubblico , A.V. in servizio presso l'Unità Operativa Complessa Acquisizione Beni e Servizi della ASL di Pescara oltrechè segretario o membro di Commissione di gara e uomo di fiducia del direttore T.P. . Il suddetto funzionario A.V. continuava ad intrattenere rapporti illeciti con   Vincenzo Marinell ed il suo entourage anche quando l'indagata T.P. apprendeva di essere sottoposta ad indagine. All'apice del periodo dell'emergenza COVID emergeva poi la figura dell'imprenditore F.T, il quale, sfruttando relazioni e rapporti d'affari extra moenia con l'indagato A.V. ed in cambio di denaro ed altre utilità anche in favore del suddetto direttore dell' UOC T.P., riusciva a risultare affidatario "diretto" di
plurime commesse da parte della ASL di Pescara ed aggiudicatario di altre gare aventi ad oggetto forniture di dispositivi di protezione individuale, conseguendo ingenti profitti Il Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pescara, ha ritenuto sussistenti gravi indizi di colpevolezza nei confronti dei cinque indagati sopra indicati per concorso nei reati continuati di turbativa d'asta e corruzione per atti contrari ai doveri d'ufficio ravvisando il "pericolo di reiterazione di condotte illecite omologhe" IL Giudice non ha accolto la richiesta di misura nei confronti di altri due indagati, non ravvisando il medesimo pericolo di reiterazione del reato. Per i fatti reato contestati ai cinque indagati con l'ordinanza cautelare , risultano sottoposti ad indagini per concorso a vario titolo. altri tredici indagati, non attinti da misura. E' necessario ricordare, con il presente comunicato stampa, che l'articolo 27 della Costituzione della Repubblica stabilisce che L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Il principio implica innanzi tutto il diritto di ciascuno a non essere considerato colpevole di reati, a tutela della propria onorabilità, reputazione, libertà etc, se non per effetto di sentenza di condanna passata in giudicato Nel processo penale, dalla presunzione di non colpevolezza sancita dalla Costituzione deriva direttamente il principio generale per cui
l'onere della prova spetta all'accusa, nonché fondamentale regola di giudizio per cui la sentenza di condanna può essere pronunciata solo quando l'imputato risulta colpevole del reato contestatogli " al di là di ogni ragionevole dubbio' (art 533 c.p.) Pertanto, è necessario tenere ben presente che le accuse, saranno vagliate dai giudici nella varie fasi del
processo di merito e negli eventuali successivi giudizi di impugnazione, nel contraddittorio con le difese,
e che tutti gli indagati/imputati devono essere considerati presunti innocenti .